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Acqua per 1 milione di persone!

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DIGA DI RIDRACOLI, ITALIA

Si chiama Bagno di Romagna, ma è lontano dal mare qualche decina di chilometri, gli stessi che lo separano da Arezzo e Firenze. Arroccato a circa 500 metri di altitudine in provincia di Forlì-Cesena, nei pendii dell’Appenino romagnolo, questo piccolo comune di poco più di 5.500 abitanti deve il suo nome alla presenza di acque termali, che sgorgano naturalmente a 45 gradi e che erano già apprezzatissime dagli antichi Romani. Il suo territorio fu abitato sin dall’Età del Bronzo, poi dagli Umbri, dai Romani e persino dai Goti.

Nelle sue acque termali si bagnarono illustri personaggi storici, come i figli di Lorenzo il Magnifico e lo scultore Benvenuto Cellini. E sempre all’acqua questo incantevole borgo medievale, immerso nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, deve la sua moderna fortuna. Tra il 1975 e il 1982, è stato infatti teatro di una delle più sorprendenti e innovative opere di ingegneria civile realizzate in Italia sino ad allora: la diga di Ridracoli. Con il suo sbarramento artificiale situato nel fiume Bidente e nel Rio Celluzze, a Ridracoli, frazione di Bagno di Romagna, l’invaso ha una capacità di 33 milioni di metri cubi, sufficienti a portare acqua potabile a circa 1 milione di persone residenti in 43 Comuni delle province di Forlì-Cesena e Ravenna. Sintesi perfetta di natura, ingegneria ed ecosostenibilità, questo lago artificiale è anche un’ambita meta turistica, dove si può navigare in canoa o battello (elettrico) e praticare la pesca sportiva.

GALLERY DIGA DI RIDRACOLI 01
GALLERY DIGA DI RIDRACOLI 02
GALLERY DIGA DI RIDRACOLI 03
GALLERY DIGA DI RIDRACOLI 04
GALLERY DIGA DI RIDRACOLI 05
GALLERY DIGA DI RIDRACOLI 06
GALLERY DIGA DI RIDRACOLI 07
 BACKGROUND 2

L'OPERA E LA TECNICA

Periodo di costruzione: 1975 - 1982
432

M LUNGHEZZA

103,5

M ALTEZZA

670.000

M3 VOLUMEDI CALCESTRUZZO

33.000.000

M3 CAPACITÀ INVASO

1.100.000

M3 SCAVI

CLIENTE

Consorzio Acque per le Province di Forlì e Ravenna

COSTRUTTORE

Consorzio tra le imprese Cogefar, CMC e Lodigiani, oggi Gruppo Webuild

La diga di Ridracoli è una delle dighe più grandi e importanti dell’Emilia-Romagna e dell'Italia settentrionale. Il corpo diga è ad arco di gravità ed è costituito da una struttura a doppia curvatura con uno spessore della sezione di 36 m alla base che si rastrema fino a 6 m al coronamento, la parte terminale superiore della struttura.

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APPROFONDIMENTI CULTURALI

LAPTOP DIGA DI RIDRACOLI 02
Una diga per la Romagna BOX CINEMA
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BENEFICI

L’Emilia-Romagna ci crede (nell’energia rinnovabile)

Grazie anche ad altre fonti territoriali la diga di Ridracoli permette di supplire al consumo idrico delle 3 province Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini pari a 3.727,51 litri al secondo, un dato che sconta le forti variazioni regionali dal momento che nella stagione estiva il numero di utenti raddoppia. L’acqua proveniente dalla diga alimenta anche diverse centrali e centraline idroelettriche, con una produzione di energia pari a 40,22 GWh.

Le province interessate dalla diga di Ridracoli rappresentano complessivamente il 25% del consumo totale di energia della regione. Nelle prime due il driver principale dei consumi è l’industria, mentre per Rimini è il settore dei servizi.

In totale, l’Emilia-Romagna ha una producibilità media annua da impianti idroelettrici pari a 1.414,5 GWh e che occupa il terzo posto per fonte a livello regionale, dopo gli impianti termoelettrici (che in larga parte utilizzano fonti fossili) e i fotovoltaici.

La potenza elettrica lorda da fonti rinnovabili (FER) in Emilia-Romagna ha raggiunto al 31 marzo 2025 la massima potenza installata, pari circa 4.730 MW rappresentando il 40% del totale della potenza installata in regione.  Il dato è in crescita del 12% rispetto al 2023 e del 45% sugli ultimi tre anni. Il fotovoltaico da solo rappresenta il 77% della potenza FER installata (3.587 MW, +18% rispetto al 2023). Le altre fonti restano stabili: eolico (45 MW, 1%), idroelettrico (410 MW, 9%) e biomasse (587 MW, 13%).

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