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L’opera e la tecnica: Diga di Ridracoli, Italia

La diga di Ridracoli è una delle dighe più grandi e importanti dell’Emilia-Romagna e dell'Italia settentrionale. Il corpo diga è ad arco di gravità ed è costituito da una struttura a doppia curvatura con uno spessore della sezione di 36 m alla base che si rastrema fino a 6 m al coronamento, la parte terminale superiore della struttura.

I lavori sono cominciati a ottobre del 1975 tra numerose difficoltà, sia per la difficile accessibilità all’area di cantiere sia per le condizioni geologiche della roccia di fondazione; formata essenzialmente da strati ripetuti di arenaria, siltite e marna si presentava infatti di consistenza mediocre e, nella sponda di destra, gli strati erano disposti in senso sfavorevole. Tali condizioni hanno richiesto studi geologici e geotecnici dettagliatissimi, oltre l’impiego di eccezionali cautele nell’esecuzione degli scavi e l’utilizzo di numerosi ancoraggi. Prima di tutto si è proceduto alla deviazione dei corsi d’acqua con apposite gallerie di scarico di fondo; quindi, sono stati creati gli accessi e le strade principali di collegamento, installati i gruppi elettrogeni per il funzionamento dei macchinari e predisposti i servizi per il cantiere. In prossimità del futuro coronamento, sono stati installati i macchinari per il confezionamento del calcestruzzo. Le due sponde di cantiere sono state collegate con 6 nastri trasportatori, a volte sospesi a volte in galleria, per una lunghezza complessiva di 1.200 m, capaci di superare il dislivello di circa 80 m.

Contemporaneamente alla costruzione degli impianti ai piedi della diga e sulle pendici delle colline adiacenti, sono cominciati i lavori di scavo per la realizzazione dello sbarramento - asportando oltre 1 milione di m3 di materiale - e delle opere di consolidamento tramite appositi tiranti in acciaio costituiti da trefoli inseriti nella roccia perforata, ognuno dei quali in grado di sopportare un carico di 15 tonnellate.

Ad agosto del 1978 sono cominciati i getti di calcestruzzo per la costruzione dei conci dello sbarramento, utilizzando appositi casseri movimentati con speciali gru della portata di 8 tonnellate ciascuna e sono stati costruiti i cunicoli interni che hanno uno sviluppo complessivo superiore a 2 km.