
"Non si farà mai"
"Un'impresa ardita e geniale, per il cui successo sono state impiegate con straordinario risultato le grandi risorse della scienza, della tecnica, del lavoro, della genialità creatrice del popolo italiano".
Con queste parole il 4 ottobre 1964 il presidente del Consiglio Aldo Moro inaugurò l'ultimo tratto dell'Autostrada del Sole (A1), una grande opera pubblica di quasi 760 chilometri da nord a sud dell'Italia.
L'infrastruttura che ha unito l'Italia. Prima di quest'opera, per andare da Milano a Napoli ci volevano due giorni. Eppure, la sua realizzazione - come per tante altre opere pubbliche - ha incontrato diverse contrarietà: non si può fare, non la faranno mai, è uno spreco, non serve a niente!
In questo spazio sono state raccolte dichiarazioni in tal senso per scoprire alcune delle opere più criticate e osteggiate ma che sono state poi realizzate e che di benefici a persone e territori ne hanno portati non pochi.

«Ma quel che è peggio è che sulla nuova superstrada Treviso-Vicenza non ci va (quasi) nessuno»

«Finalmente gettano la maschera e svelano che si tratta di un vero e proprio raddoppio. Una mossa vergognosa che conferma ancora una volta come la politica dei trasporti alpini italiana miri a incentivare unicamente il trasporto inquinante su gomma anziché quello su rotaia».

"Un paese sta crollando e noi andiamo avanti? Mi rivolgerò al prefetto se il sindaco non bloccherà i lavori, prima di dover piangere una tragedia"

«L’autostrada del Sole rischia di trasformarsi in un elemento disorganizzatore di tante comunità locali arrecante alla collettività danni forse più ingenti degli stessi benefici»

«Lavori assolutamente inutili che consumeranno oltre mille ettari di suolo»

«Si tratta di un azzardo, per coprirne i costi saranno necessari pedaggi quadrupli rispetto a quelli della parallela e concorrente A4 Milano-Brescia in una fase di traffico calante»

«Inaugurato come la soluzione ottimale dei problemi di traffico di quel tratto di territorio veneto lo scorso febbraio, si rivela oggi per quello che è: un ulteriore generatore di traffico e di ingorghi»

«I dati dell’Alta Velocità già realizzata ci dicono che i passeggeri delle “Frecce” non giustificano la Tav. Una ricerca del Politecnico di Milano svela un “buco” di milioni di utenti»

«Al momento è solo una fermata e non una stazione. E se non si interviene alla lunga la fermata muore. Bisogna aumentare i parcheggi perché altrimenti nel giro di due mesi sarà il caos»

«È un esempio critico, non appetibile dal punto di vista commerciale, tanto da metterne a rischio i costi di gestione, e con difficoltà logistiche»

«Quest’opera rischia di trasformarsi in una cattedrale nel deserto. Ora senza infrastrutture si rischia il collasso totale»

«È ormai certo che il progetto della Metro C, contestato dalla pronuncia della Corte dei Conti, è fallito. Con esso diventa irrealizzabile ogni proposito di risolvere in quel modo la mobilità complessiva di Roma che oggi è prostrata dal suo traffico»

«Non è possibile che per 22.700 utenti al giorno la collettività si debba sobbarcare una tale spesa. Chiediamo l’audizione urgente dei vertici della Gtt che ha costruito e gestisce la metropolitana»

«Ma va detto chiaro. Ha fallito quel sistema di potere, pure corrotto, che ha raccontato all’Italia che le grandi opere avrebbero salvato Venezia dall’acqua alta. Il Mose dopo 16 anni è ancora lì a indicare il disastro della politica italiana»

«Prima di parlare di invasamento della diga, il governo e la Regione devono dire ai senisesi: quale industria, quale agricoltura, quale lavoro ai giovani»

«E allora questo dimostra che queste montagne della Valle Bionaz sono montagne fatte di rocce molto friabili, che non danno alcuna garanzia di stabilità.»

Le critiche al progetto dell’acquedotto, definito «una burla» ai pugliesi nel 1912

«Brutti presentimenti sull’Aeroporto di Hong Kong»

«Ho sempre creduto, e credo tuttora, che fossero disponibili alternative meno distruttive. L’impatto dell’attuale percorso sulla bellezza delle Downs e della valle dell’Itchen e la distruzione di siti di particolare interesse scientifico e archeologico sono diventati ampiamente noti».

«Si tratta di un’autentica soap opera, qualcosa di tipico della Disney, che causerà gravi danni e la paralisi di tutte le attività culturali».

«La sala da concerto è un disastro. Ha l’aria di un Municipio straordinariamente pretenzioso. Il soffitto è coperto da pomelli che possono essere descritti solo come capezzoli rovesciati».

«Parigi ha il suo mostro… proprio come Loch Ness».

«Metà del Paese è in pericolo. Non voglio causare panico né paura, ma dobbiamo prendere le misure necessarie per evitare quella che potrebbe essere la più grande catastrofe della nostra storia».