Un treno per il futuro

FERROVIA TRANSIRANIANA, IRAN
Un fischio lacerante e una nuvoletta di fumo bianco riportano la Persia ai fasti di Dario il grande. È questa l’immagine con cui il più celebre scrittore di viaggio inglese, Robert Byron, nel 1932-33 descrive nel libro "La via per l’Oxiana" la Transiraniana, la più importante ferrovia del Paese.
Fu costruita a partire dal 1927 da Reza Shah Pahlavi, padre di Mohammad Reza Pahlavi, l’ultimo scià di Persia (diventata Iran nel 1934), sposo in seconde nozze della mitica Soraya, ripudiata per l’impossibilità di avere figli, divenuta dopo il divorzio icona cinematografica dell’epoca della Dolce vita.
Questa visionaria infrastruttura ferroviaria, che ancora oggi costituisce il principale driver di sviluppo economico iraniano, collega la capitale Teheran con le odierne Bandar-e Emam Khomeyni sul Golfo Persico e Bandar Torkaman sul Mar Caspio, per un’estensione totale di 1.400 km. La tratta originaria di 300 km, da Bandar Shahpur a Bandar Shah, patrimonio Unesco dal 2021, è stata realizzata tra il 1927 e il 1938, finanziata integralmente con tasse locali, per le quali molti contadini hanno rinunciato al «lusso» di zucchero e tè.
Capolavoro ingegneristico che ha tagliato in due il Paese e che per prima lo ha unito, la ferrovia Transiraniana comprende 360 ponti, 224 gallerie e 11 tunnel a spirale e attraversa paludi malariche, montagne, altopiani, vallate, deserti e altri due siti Unesco: il sistema idraulico di Shushtar (V secolo a.C.) e le rovine della città santa del Regno di Elam (1250 a.C.).
A proposito, l’Iran, 21° Pil al mondo nel 2023 secondo il Fondo Monetario internazionale, è tra i primi 10 Paesi per ricchezza del patrimonio storico e naturale con 26 siti Unesco.
Grazie alla Transiraniana la Persia ha intrapreso il più grande processo di modernizzazione, i suoi abitanti si sono lasciati progressivamente alle spalle secoli di cultura tribale e nomadica per stabilirsi definitivamente nelle città, dove ben presto iniziarono a concentrarsi i più importanti stabilimenti industriali del Paese.

L'OPERA E LA TECNICA
KM DISTANZA COPERTA
KM LUNGHEZZA COMPLESSIVA DEI LOTTI
GALLERIE PER 17 KM (SVILUPPO COMPLESSIVO)
KM VIADOTTI E PONTI (SVILUPPO COMPLESSIVO)
METRI CUBI SCAVI IN ROCCIA A CIELO APERTO
METRI CUBI SCAVI PER GALLERIE
METRI CUBI OPERE MURARIE IN GALLERIA
METRI CUBI MURI DI SOSTEGNO, VIADOTTI E PONTI
Government of Iran
43 imprese tra le quali Impresit, poi divenuta parte del Gruppo che oggi si chiama Webuild, con Angiolini Balocca sa (lotti 3-6-7) e con Mottura Zaccheo Iran sa (lotti 9-10)
Nel 1925, all’approvazione del progetto, nessun appaltatore aveva la possibilità di realizzare l’intera tratta; per questo motivo l’opera fu suddivisa in lotti, cinque dei quali cinque aggiudicati da Impresit (poi confluita nel Gruppo oggi Webuild). Questi lotti erano i più complessi da eseguire.

APPROFONDIMENTI CULTURALI

mente
al cinema!

La dorsale della modernità persiana
La ferrovia Transiraniana ha contribuito in modo determinante allo sviluppo dell’Iran nel corso del ‘900.
Lungo l’asse ferroviario si è compiuta l’industrializzazione del paese e la trans: nel secondo dopoguerra la rete ferroviaria è stata estesa e ramificata per collegare altri centri urbani e molte delle principali arterie stradali sono nate per collegarsi agli snodi ferroviari, favorendo altresì i processi di urbanizzazione di massa, a scapito della tradizionale cultura nomadica delle tribù persiane.
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