Il Sud Italia può abbracciare l’Europa

LINEA FERROVIARIA ALTA VELOCITÀ / ALTA CAPACITÀ NAPOLI-BARI, ITALIA
Nel 1804, in Galles, Richard Trevithick mette in moto la prima locomotiva a vapore della storia. Nel 1825 George e Robert Stephenson collaudano il primo «treno di linea» (con una media di 9 Km orari). Nel 1846 Ferdinando II di Borbone firma il decreto per avviare la costruzione della ferrovia Napoli-Bari, tra le più antiche d’Italia (la prima è del 1840: Napoli-Granatello di Portici). Avrebbe dovuto realizzarsi in otto anni, ma si scontra con l’ostile conformazione appenninica e cruente battaglie, dai moti del 1848 alla spedizione dei Mille. Se ne occupa poi Garibaldi in persona, ne intuisce l’enorme portata strategica: il suo potenziamento è ancora oggi tra i più importanti interventi di sviluppo infrastrutturale del Sud Italia degli ultimi 50 anni.
Completata verso il 1870, elettrificata negli anni Venti del secolo scorso, ha servito senza particolari ammodernamenti fino agli anni Novanta, quando iniziano i lavori per raddoppiare la linea. E se oggi non è più necessario circumnavigare mezzo stivale per arrivare da Napoli a Bari, bisogna ancora cambiare a Caserta per intercettare l’Av Roma-Bari.
A proposito, nell’Ottocento ci si muoveva principalmente via mare, le strade erano poche e pericolose e i viaggi via terra lunghi e disagevoli.
La linea ferroviaria Alta velocità/Alta capacità Napoli-Bari fa parte del programma europeo di mobilità sostenibile Trans-European Transport Network (TEN-T), Corridoio Scandinavia-Mediterraneo. Collegherà il Sud Italia col resto del Paese e dell’Europa e il Paese sul versante Est-Ovest ed è un grande progetto di integrazione sociale ed economica continentale. Tra gli interventi più significativi la tratta Napoli-Cancello: porterà i binari della linea a servizio della stazione AV di Napoli Afragola e ha già messo in opera soluzioni avanguardistiche come lo scavo in ambiente iperbarico per la Galleria di Casalnuovo.
L’impatto che la nuova linea AV/AC Napoli-Bari avrà per il Sud è stimato, annualmente, in 2,3 milioni di passeggeri e più 1,6% di Pil, e consentirà di ridurre le emissioni di oltre 3 milioni di tonnellate di CO2 nel periodo 2023-2047. Oltre a una maggior sicurezza, la nuova linea (tutta a binario doppio) comporterà vari investimenti per le infrastrutture interconnesse (alcuni già programmati) e una crescita demografica di 90.000 persone che arginerà lo spopolamento delle aree interne.
Nel 2015 più dell’80% della popolazione locale era pendolare. A lavori ultimati, il collegamento tra Napoli e Bari sarà percorso in 2 ore, contro le circa 4 attuali, mentre quello fra Roma e Bari in 3 ore Viaggiare bene allunga la vita.

L'OPERA E LA TECNICA
Avvio lavori: 2018
Costruttore: Webuild
Lunghezza linea: 15,6 km
Avvio lavori: 2020/21
Costruttore: Webuild
Lunghezza: 18,7 km
Avvio lavori: 2022
Costruttore: Consorzio Hirpinia-Orsara (70% Webuild, 30% Pizzarotti)
Lunghezza della tratta: 28 km
Avvio lavori: agosto 2022
Costruttore: Consorzio Orsara-Bovino (70% Webuild, 30% Pizzarotti)
Lunghezza della tratta: 11,8 km
Rete Ferroviaria Italiana – RFI (Gruppo FS Italiane)
La linea alta velocità/alta capacità tratta tra Napoli e Bari avrà una lunghezza di 145 km con 15 gallerie, 25 viadotti e servirà 20 stazioni. Per la sua realizzazione, in particolare nella tratta appenninica, caratterizzata da un contesto molto complesso dal punto di vista geotecnico e geomorfologico, saranno impiegate ben 8 TBM complessivamente.

APPROFONDIMENTI CULTURALI


Innovazione e sicurezza
La realizzazione della AV/AC Napoli-Bari è uno dei più importanti interventi di sviluppo delle infrastrutture meridionali dell’ultimo decennio. È importante sottolineare che la nuova linea non solo è un intervento che vuole aumentare la velocità di viaggio e ridurre i tempi di percorrenza, ma anche la sicurezza (nuove strumentazioni e raddoppio binario) e la capacità in termini di passeggeri (più convogli circolanti) oltre all’affidabilità generale per un territorio in cui lo spopolamento è un problema urgente (anche perché montuoso). La politica nelle comunità locali si sta ponendo il problema dello sfruttamento del potenziamento infrastrutturale per zone logistiche di intermodalità a beneficio della piccola impresa locale.
Il potenziamento della linea tra Napoli a Bari, la principale meridionale per il collegamento trasversale del Paese, dovrebbe determinare un conseguente aumento di investimenti per le infrastrutture meridionali interconnesse (alcuni dei quali già programmati). Nel 2015 erano più dell’80% i meridionali che usavano il treno per andare al lavoro, il 12% dei quali per più di 31 minuti.
tonnellate di emissioni di CO2 risparmiate nel periodo 2023-2047
riduzione tempi di percorrenza tra Napoli e Bari
crescita prevista PIL
Passeggeri attesi l'anno