Due città e una capanna

LINEA FERROVIARIA ALTA VELOCITÀ / ALTA CAPACITÀ TORINO-MILANO, ITALIA
Per le menti visionarie è la principale megalopoli dell’Italia del futuro. Milano+Torino, Torino+Milano: un’unica grande città, con i suoi due poli principali a circa 140 km di distanza. Troppi? Non se paragonati a Los Angeles, che con 240 km di lunghezza è l’area metropolitana più estesa al mondo.
Una trasformazione epocale già in atto grazie a un tassello fondamentale, la linea ferroviaria alta velocità, che dal 2009 ha rivoluzionato il modo di vivere sia a Torino che a Milano.
Divisi in due tratte (Torino-Novara e Novara-Milano), i lavori sono stati finiti in meno di 94 mesi. Oltre 6.000 persone hanno dato forma a una nuova linea di 125 km a doppio binario lungo l’autostrada Torino-Milano, con 90 km di rilevati, 4 km di trincee, 22 km di ponti e viadotti, 4 km di tunnel e 54 km di barriere anti-rumore.
Per realizzarla sono state effettuate deviazioni autostradali e adeguamenti della viabilità esistente (oltre 100 scavalchi e sovrappassi su sede ferroviaria e 40 km di pista di servizio per la protezione civile). Il tutto previo lo scavo di 14.866.000 metri cubi di terra e l’utilizzo di 3.239.000 metri cubi di calcestruzzo e 289.000 tonnellate di acciaio. Tre le interconnessioni alla linea storica, che risale al 1864. In quei tempi per raggiungere la neonata Stazione Centrale milanese dall’allora capitale d’Italia occorrevano 3,15 ore di viaggio.
E anche se l’Italia è da sempre all’avanguardia nell’alta velocità (la Direttissima Roma-Firenze del 1970 è stata la prima in Europa), i tempi di percorrenza per spostarsi dalla Mole al Pirellone all’inizio del nuovo millennio sfioravano ancora le 3 ore.
Grazie alla nuova linea però, inaugurata in due fasi (nel 2006 Torino-Novara e nel 2009 Novara-Milano), il tempo di percorrenza è sceso a 50 minuti scarsi, meno di quanto si impiega ad attraversare le due singole città nel traffico delle ore di punta. Infine, la nuova linea rappresenta un grande vantaggio non solo per i pendolari, la produttività nazionale e il trasporto merci ma anche per l’ambiente, che oltre a una considerevole riduzione di emissioni di CO2, ha beneficiato lungo la tratta della bonifica di 20 siti inquinati e di circa 30 aree di rifiuti abbandonati.

L'OPERA E LA TECNICA
KM LUNGHEZZA LINEA
KM PONTI E VIADOTTI
KM TUNNEL
METRI CUBI SCAVI A CIELO APERTO
METRI CUBI CALCESTRUZZO
KM BARRIERE ANTI-RUMORE
Ferrovie dello Stato S.p.A.
Consorzio Alta Velocità Torino-Milano (CAVTOMI) con lead contractor Salini Impregilo ora Webuild
I lavori della linea ferroviaria ad alta velocità e alta capacità Torino-Milano sono stati in due tratte: Torino-Novara e Novara-Milano.

APPROFONDIMENTI CULTURALI


Una lunga tradizione ingegneristica
L’alta velocità ferroviaria è un’evoluzione del trasporto su rotaia che in Italia vanta una significativa tradizione ingegneristica e costruttiva: già il 20 luglio 1939 l’elettrotreno ETR 200 riuscì a coprire la tratta Firenze-Milano a una velocità media di 165 km/h e una punta di 203.
Oggi in Italia vi sono 1.467 km percorribili in tale maniera.
Il tragitto della Milano-Torino di 130 km viene coperto in circa 50 minuti (dimezzando i tempi dell’Eurocity più celere), a fronte di percorrenze che prima della sua inaugurazione potevano sfiorare le 3 ore, durata pressoché identica alle 3 ore e 15 minuti necessarie nel 1864 per percorrere la medesima tratta con il treno più rapido, che partiva da Torino alle 8.40 e arrivava a Milano alle 11.55 (sostando dieci minuti a Novara).
In prima classe il biglietto di sola andata costava 16 lire e 40 centesimi, in seconda 11 e 60 e in terza 8 e 30; considerando che nel 1864 la paga media mensile di un impiegato statale (al tempo remunerato meglio di chi operava nel privato) era pari a 100 lire, si può constatare che l’alta velocità attuale sia molto più democratica, economica e accessibile della sua antenata ottocentesca.
Oggi in seconda classe il biglietto equivalente costa tra i 32 e 36 euro, cifre che non rappresentano certo l’11,6% della retribuzione mensile di un impiegato pendolare.
km di percorso in 50’ c.a. vs 3h prima della inaugurazione
Potrebbe interessarti anche
