Più acqua, meno petrolio

CENTRALE IDROELETTRICA TARBELA, PAKISTAN
Dove il fiume Indo lascia la regione montuosa per entrare nell’immensa pianura del Pakistan nord-occidentale e attraversarla fino all’Oceano Indiano, nel 1968-83 è stata costruita la Centrale Idroelettrica Tarbela, un grande progetto di cooperazione internazionale pianificato negli anni Sessanta dalla Banca Mondiale.
Cinque volte maggiore dei cantieri più grandi gestiti fino ad allora dalle imprese esecutrici, fu per l’epoca un cantiere colossale che impiegò complessivamente 45.000 operai di 26 nazioni.
Con un invaso da 11 miliardi di metri cubi, la diga di Tarbela con la relativa centrale produce energia elettrica e acqua irrigua. Oltre alla diga principale in terra e roccia, tra le più grandi al mondo nel suo genere (alta 148 m, lunga 2.740 m, capienza 121.000.000 m3), questo complesso sistema di ingegneria idrica comprende due dighe ausiliarie (dalla capacità complessiva di 15.500.000 m3), uno sfioratore di servizio e uno sfioratore ausiliario (dispositivo per smaltire le acque in eccesso), una centrale all’aperto con quattro gruppi turbina-generatore da 175MW ciascuno, due gallerie per alimentarla, ulteriori tre gallerie per far fluire l’acqua destinata all’irrigazione (in un Paese in cui l’agricoltura è ancora oggi il principale settore economico).
Negli anni Ottanta la costruzione di una nuova centrale ha ulteriormente implementato le capacità idroelettriche della diga, cui oggi si deve il 20% dell’energia del Paese.
Notevoli anche i vantaggi per l’ambiente, dato che l’aumento di produzione di energia idroelettrica ha comportato la diminuzione della domanda di petrolio per alimentare gli impianti termici. La diga ha inoltre contribuito ad arginare in parte la piaga delle inondazioni che nella stagione dei monsoni, aggravate dal cambiamento climatico, comporta piene ed erosioni disastrose: nell’estate 2022, per esempio, settimane di piogge torrenziali hanno sommerso un terzo del Paese colpendo, tra frane e alluvioni, 33 milioni di persone.Negli anni successivi tali disastri si sono ripetuti in diverse aree del paese, in particolare nel 2024 presso il confine con l’Afghanistan, causando migliaia di decessi e feriti, e danni significativi alle infrastrutture.

L'OPERA E LA TECNICA
METRI ALTEZZA DIGA PRINCIPALE
METRI LUNGHEZZA DIGA PRINCIPALE
METRI CUBI VOLUME DIGA PRINCIPALE
METRI CUBI VOLUME TOTALE DIGHE AUSILIARIE
METRI CUBI VOLUME TURE
MEGAWATT CAPACITA' INSTALLATA
West Pakistan Water and Power Development Authority (WAPDA)
Tarbela Joint Venture con Impresit-Girola-Lodigiani (poi confluite nel Gruppo oggi Webuild) come capofila
I lavori di costruzione dell’impianto furono affidati a una joint venture guidata dalla Impresit-Girola-Lodigiani, poi confluita nel Gruppo oggi Webuild.

Tarbela Dam Project on the Indus River
(Pietro Magni, 1977)

APPROFONDIMENTI CULTURALI


Il più grande progetto di sviluppo di risorse idriche
La centrale è stata concepita per produrre energia e regolare la disponibilità d’acqua per gli usi irrigui, in un’area caratterizzata da estati siccitose, precipitazioni violente e inondazioni distruttive per un paese - il Pakistan - con oltre 247 milioni di abitanti (quinta nazione più popolosa del mondo) in cui - ancora oggi - il 37,5% della popolazione è impiegato nel settore agricolo e nell’allevamento di bestiame.
Nel 2023 più di 11 milioni di pakistani non avevano accesso all’elettricità, un numero impressionante che posiziona il Paese nel primo quartile dei paesi con minor accesso all’elettricità.
L’impianto di Tarbela ha generato più di 12 miliardi di Kwh di energia nel 2024 e – dalla sua inaugurazione – circa il 37% della produzione idroelettrica della West Pakistan Water and Power Development Authority, che ha dovuto affrontare una domanda in costante e repentina crescita: nel 2024 in Pakistan si è registrato un consumo di quasi 111 miliardi di Kwh di energia e si prevede che entro il 2025 il consumo totale raggiungerà i 123.383,67 miliardi (la stima comprende sia gli usi industriali che quelli domestici).
mld di Kwh di energia nel 2024 generati dall’impianto di Tarbela