Diga di Osborne sul fiume Odzi, Zimbabwe

DIGA DI OSBORNE SUL FIUME ODZI, ZIMBABWE
Nel 1991 la diga di Osborne, nella provincia del Manicaland, rappresentò un’essenziale opportunità per il sostentamento del Paese. Si trattava, infatti, della terza fonte di energia idrica grazie al quale è stato possibile immagazzinare l’acqua piovana durante la stagione delle piogge, così da riuscire a compensare i periodi più secchi in cui prima si soffriva di una grande siccità. Dalla costruzione della diga, infatti, parte dell’acqua viene utilizzata come fonte principale di acqua pulita della città di Mutare e di altri piccoli centri della zona e la restante, ossia la maggior parte, viene utilizzata per l’irrigazione dei terreni agricoli, risorsa principale di cibo.
Nello specifico, il progetto consiste nella costruzione della diga principale che sbarra il fiume Odzi, lunga circa un 1 km e che, creando un’area di invaso di 26.000 km3, ha una capacità massima di 400.000.000 m3, formando il lago più grande della provincia del Manicaland e uno dei maggiori laghi interni dell’intera nazione. Sono stati poi costruiti una diga secondaria nella parte destra dell’invaso con uno sfioratore e una galleria che scarica in un breve canale dove culmina con un dissipatore di energia.
La costruzione della diga di Osborne non è stata importante per il territorio solamente in termini di risorsa idrica per il loro sostentamento, ma anche per la grande occupazione lavorativa che ha generato. Durante la stagione delle piogge, nel novembre 1993, è stato possibile rilevare un corpo diga di 1.090 lavoratori, e da maggio del ‘92 al novembre dell’anno successivo hanno lavorato ogni giorno almeno 630 persone.

L'OPERA E LA TECNICA
M³ SCAVI ALL’APERTO
M³ SCAVI IN SOTTERRANEO
M³ CALCESTRUZZO
M³ RILEVATI
Ministry of Lands, Agriculture and Water Development Department of Water Development