Cantieri, dialogo e trasparenza

LINEA METROPOLITANA DI SAN FRANCISCO, CENTRAL SUBWAY PROJECT, USA
Oltre 50 colline affacciate sullo stretto attraversato dal celebre Golden Gate Bridge, dove le fredde correnti dell’oceano Pacifico incontrano le più tiepide acque della baia; la colonia di leoni marini più fotografata del pianeta al Fisherman’s Wharf; l’originale compresenza di moderni grattacieli e case vittoriane; la prigione più famosa del mondo, Alcatraz, che ha rinchiuso nelle sue celle Al Capone, George «Machine Gun» Kelly e Alvin «Creepy Karpis» Karpowicz; la Chinatown più antica d’America. Sono solo alcune tra le attrazioni più gettonate di San Francisco, centro tecnologico, economico e culturale della California, già città simbolo ai tempi della corsa all’oro, quando per muoversi al suo interno si poteva contare su 23 efficientissime linee di cable car, in parte ancora funzionanti e affollatissime di turisti. Oggi, però, si può usufruire del sistema Muni Metro, sesta metropolitana leggera d’America per numero di passeggeri (24.324.600 nel 2023). Ufficialmente inaugurata nel 1980, conta in tutto 59,2 chilometri di linee e 120 stazioni.
Tra gli ampliamenti più significativi di questa metropolitana la linea T Third Street del 2007, la prima separata dalla sede stradale, e la Central Subway, moderna e sotterranea estensione lungo la direttiva Nord-Sud, che collega il deposito ferroviario della Caltrain a Chinatown, con quattro nuove stazioni attraverso il centro cittadino. Avviato nel 2012 e durato tre anni come previsto, il cantiere della Central Subway - progetto realizzato da un consorzio che comprendeva anche il Gruppo Webuild - è stato condotto senza mai interrompere il servizio pubblico, aggiudicandosi l’Award of Merit 2015 e il Transportation Project of the Year 2015. I cittadini hanno potuto seguire l’andamento dei lavori aggiornato su un blog dedicato. Inoltre, l’intera operazione di costruzione della nuova linea è stata condotta da tutti gli attori in costante trasparenza e dialogo con i comitati di quartiere con l’obiettivo di ridurre il più possibile i disagi ai residenti dell’area.
La Central Subway è la nuova principale dorsale del sistema di trasporto locale, con una previsione stimata da Muni in 65.000 passeggeri al giorno entro il 2030. Una volta a bordo del treno si attraversano due gallerie a binario unico, poi si riemerge in superficie. Ma attenzione, da giugno a settembre tornati al livello del suolo ad attendervi non sarà la vista sulla città, bensì la soffice, candida e vaporosa nebbia estiva generata dallo scontro tra l’aria calda dell’entroterra e le fredde acque del Pacifico. È famosissima, ha anche un nome, Karl the Fog, e ha perfino un profilo Instagram. È tra i soggetti più ricercati nelle fotografie di San Francisco e si muove molto rapidamente, quasi quanto i treni della metropolitana.

L'OPERA E LA TECNICA
M3 SCAVO TUNNEL
M3 SCAVO IN SOTTERRANEO
M3 GUNITE
City and County San Francisco Municipal Transportation Agency
Consorzio comprendente Impregilo e la controllata S.A Healy, ora entrambe al Gruppo Webuild, in partecipazione con Barnard C.C.I.
I lavori per la realizzazione della Central Subway hanno incluso la costruzione di due tunnel paralleli, per il passaggio dei treni, della lunghezza di circa 2,6 km ciascuno e di 4 stazioni lungo un percorso di 2,7 km.

APPROFONDIMENTI CULTURALI


Meglio viaggiar in metro
Nel 2024, la media giornaliera dei passeggeri sulla linea metropolitana Third, di cui la Central Subway è un prolungamento, è stata di circa 18mila persone nelle giornate infrasettimanali e quasi 26mila nei fine settimana, palesando la particolare affezione per questa forma di mobilità nell’area centrale della città. In particolare, la zona interessata dalla Central Subway che nel 2020 ospitava il 15% della popolazione cittadina (circa 132.000 persone), tenendo poi conto che San Francisco è la città californiana con il più basso tasso di proprietà di autoveicoli per nucleo familiare (solo il 70,1%).
La realizzazione del progetto Central Subway ha previsto nel contratto di assegnazione dei lavori numerosi interventi compensativi volti a mitigare l’impatto sociale: dall’assunzione di personale residente nelle zone toccate dalla cantierizzazione all’affidamento del 6% dei subappalti alle imprese operanti nel quartiere che avrebbero patito maggiormente le modifiche della viabilità ordinaria e le chiusure imposte dai cantieri più impattanti.