La metropolitana più bella del mondo

METROPOLITANA DI NAPOLI – LE STAZIONI DELL’ARTE, ITALIA
«Vedi Napoli e poi muori..». Dalla leggenda della strega Raziella al «Viaggio in Italia» di Goethe, ai film di Eugenio Perega, Riccardo Freda ed Enrico Caria, la «smania ‘e turnà» è una costante che attanaglia chiunque metta piede nel suolo partenopeo. E non solo per le bellezze e i tesori antichi e contemporanei che custodisce nelle sue meravigliose piazze e vicoli, ma anche per quelli che si possono scoprire nel suo sottosuolo. Cunicoli, gallerie, acquedotti, cave, cisterne, catacombe e resti di antiche dimore raccontano una storia che va dalla Preistoria all’epoca romana, alla Seconda guerra mondiale, anzi, ai giorni nostri, vista la presenza di stazioni della metropolitana uniche al mondo, un vero museo in parte a cielo aperto e in parte custodito nel grembo di una città altrettanto straordinaria. È il progetto Stazioni dell’Arte concepito nella seconda metà degli anni ’90 grazie all’intuizione dell'Amministrazione comunale, del compianto ingegner brianzolo Giannegidio Silva e del genius loci Achille Bonito Oliva, coordinatore artistico del progetto che ha popolato le stazioni della metropolitana di Napoli con opere d’arte contemporanea site specific, la cui selezione è stata condivisa con gli architetti che hanno firmato le singole stazioni (tra i quali spiccano i due Pritzker Prize Alvaro Siza e Souto de Moura), che oggi espongono circa 250 opere realizzate da più di 100 artisti di svariate nazionalità ed età.
Alcune di queste stazioni sono state costruite dal Gruppo Webuild e si trovano lungo la Linea 1, Linea 6 e Linea 7 e sono Toledo, Università, Dante, Materdei, Museo, San Pasquale, Monte Sant’Angelo e Capodichino (in costruzione): un grande museo urbano, un progetto visionario e lungimirante capace di consegnare ai posteri un patrimonio artistico inestimabile, quanto quello che le antiche generazioni hanno lasciato a noi.
Tra gli artisti che hanno prso parte a questo grande progetto ci sono Karim Rashid (Università), Oscar Tusquets Blanca (Toledo), Bordi Podrecca (San Pasquale), Anish Kapoor (Monte Sant’Angelo). La Stazione di Toledo, ad esempio, è stata trasformata dall’architetto catalano in una sorta di accogliente fondale sottomarino dove la luce (naturale) si fa più morbida e rarefatta, e dove si può ammirare un’installazione luminosa di Robert Wilson e il mosaico di William Kentridge che racconta la quotidianità di Napoli di ieri e di oggi attraverso le sue tipiche maquette nere, che si mescolano ai reperti rinvenuti durante il cantiere di costruzione: antiche mura greche e un tratto della via romana dell’antica Neapolis. «Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell’universo», disse Stendhal in visita in questi luoghi nel 1817.

L'OPERA E LA TECNICA
STAZIONI DELL’ARTE
M PROFONDITÀ SCAVO STAZIONE CAPODICHINO
M PROFONDITÀ SCAVO STAZIONE DI MONTE SANT’ANGELO
M PROFONDITÀ SCAVO STAZIONE DI TOLEDO
Comune di Napoli e Metropolitana di Napoli S.p.A.
Webuild in cooperazione con altre società a seconda dei diversi lotti
Premi
STAZIONE TOLEDO
2013 - Emirates Glass LEAF International Award per la categoria “Public building of the year”
2015 - ITA International Tunnelling Award per la categoria “Tunnelling Project of the Year”
STAZIONE UNIVERISTÁ
2011 - Emirates Glass LEAF International Award menzione speciale
Le Stazioni dell’Arte di Napoli fanno parte di un sistema di mobilità che ha portato alla costruzione di tre linee di metropolitana interconnesse tra loro. Obiettivo comune di tutti gli interventi è stata la rigenerazione urbana.

APPROFONDIMENTI CULTURALI


Un caso di arte pubblica unico nel suo genere
Le Stazioni dell’Arte di Napoli costituiscono un caso italiano di arte pubblica unico nel suo genere, riconosciuto internazionalmente come l’esempio più alto e felice della collaborazione tra grande architettura, progettazione infrastrutturale e arte contemporanea. L’intera linea metropolitana rappresenta la principale opera infrastrutturale della regione con un costo complessivo di 4 miliardi di euro.
Con 44.5 milioni di utenti all'anno, di cui 1,33 milioni di turisti, l'intera rete metropolitana di Napoli collega le diverse linee suburbane della città servendo i 3 milioni di persone che risiedono nell’area metropolitana.
Delle 23 stazioni attive (tra Linee 1,2 e 6), le Stazioni dell’Arte hanno avuto l’obiettivo di riscattare i luoghi della mobilità pubblica, al fine di migliorare la qualità della vita e del trasporto napoletano (il rispetto è stato reciproco: la metropolitana di Napoli è la meno vandalizzata d’Europa), e dare maggiore visibilità e accesso all’arte contemporanea raggiungendo un pubblico più ampio ed eterogeneo di quello museale.
Nel 2017 (unico anno di rilevazione del dato) le stazioni sono state visitate da circa 176.000 persone, mentre i tour guidati e le attività didattiche organizzati dall’Azienda Napoletana Mobilità hanno raggiunto più di 15 mila persone. In molti casi, la costruzione delle stazioni è stata anche un’occasione per il restyling del contesto urbano e la riqualificazione delle aree circostanti con riscontri internazionali particolarmente prestigiosi.