Il ponte dei record

TERZO PONTE SUL BOSFORO, TURCHIA
Noto come «il crudele» o «il risoluto», Selim I fu sultano dell’impero ottomano dal 1512 al 1520, anno della sua morte.
Per salire al potere costrinse il padre ad abdicare e sterminò i suoi fratelli e tutti i possibili successori, ponendo fine alla guerra civile ottomana nel Paese e iniziando un periodo di prospera espansione.
A lui è dedicato il Terzo Ponte sul Bosforo, che insieme al Primo Ponte, inaugurato nel 1973, e al Secondo Ponte, dedicato a Maometto II e costruito nel 1985-88, unisce la sponda europea alla sponda asiatica di Istanbul.
Inaugurato nel 2016, dopo 27 mesi di lavori, progettato dal grande ingegnere francese Jean-François Klein (1961-2018), il Ponte Yavuz Sultan Selim collega, per la precisione, il villaggio di Garipçe a quello di Poyrazköy, due distretti della provincia di Istanbul che conta in tutto 16 milioni di abitanti, in un Paese passato da 8,6 milioni di veicoli nel 2002 a 22,3 milioni nel 2022.
A Istanbul l’auto è il principale mezzo di trasporto, il che crea impressionanti congestioni di traffico facendo perdere agli automobilisti mediamente il 62% di tempo in più rispetto a quello che impiegherebbero con traffico scorrevole.
Ecco perché il Terzo Ponte è un’infrastruttura di primaria importanza. Ed è un ponte dei record, l’unico ponte sospeso al mondo con due passerelle pedonali e ciclabili (sui bordi esterni, larghe 2,5 m) e un’autostrada a 8 corsie (4 per senso di marcia) separate da una linea ferroviaria a doppio binario (limiti di velocità 120 km/h per le auto, 160 km/h per i treni passeggeri e 80 km/h per i treni merce). In tutto 120.000 attraversamenti al giorno.
Per realizzarlo sono stati necessari 241.000 m3 di calcestruzzo, oltre 96.000 tonnellate di acciaio e sono stati scavati 897.000 m3 di terra.
Al momento della sua costruzione era il ponte ibrido più lungo e più largo del mondo (59 m) con la più lunga campata principale con ferrovia (estesa per 1.408 m, realizzata in acciaio con conci lunghi 24 m e di 840 tonnellate ciascuno). E a sorreggere la campata le due torri ad A più alta del mondo, oltre 320 m (in calcestruzzo e acciaio con fondazioni a terra) più alte persino della Tour Eiffel.
Il Terzo Ponte fa parte di un enorme progetto di ampliamento e ammodernamento della autostrada Otoyol 7, a nord di Istanbul, un nuovo tratto lungo 150 km che costituisce la tangenziale più esterna della città, nonché il terzo attraversamento stradale del Bosforo, e che oltre a snellire considerevolmente il traffico comprende gli allacciamenti alle principali autostrade del Paese creando, inoltre, un più fluido e funzionale corridoio commerciale verso la Grecia.
Elegante e sostenibile, il ponte, insieme al nuovo tratto autostradale, serve un bacino di utenze di 40 milioni di persone, sfrutta energie rinnovabili e vedrà 5.100.000 nuovi alberi e piante in 3-5 anni.

L'OPERA E LA TECNICA
METRI CUBI DI CALCESTRUZZO
TONNELLATE DI ACCIAIO
METRI CUBI SCAVI A CIELO APERTO
General Directorate Highways – KGM (Karayollari Genel Mudurlugu)
Joint venture tra Gruppo Astaldi (confluito nel Gruppo Webuild) e ICA IC Içtas–Astaldi
I lavori per il Terzo Ponte sul Bosforo sono stati affidati a una joint venture guidata dal Gruppo Astaldi, oggi confluita nel Gruppo Webuild.
Il ponte è stato progettato facendo ricorso a tutte le tecnologie e conoscenze in termini di ingegneria strutturale, ai modelli e calcoli avanzati, alle conoscenze sulle qualità e le capacità prestazionali dei materiali, ai metodi e tecnologie realizzative all’avanguardia e tenendo conto delle esigenze di durabilità.

APPROFONDIMENTI CULTURALI
