La rinascita attraversa il ponte

IL PONTE DI RECCO, ITALIA
Noto per la sua inimitabile ma imitatissima focaccia al formaggio, situato a ovest del promontorio di Portofino, nella riviera di Levante, in provincia di Genova, il Comune di Recco ha radici antichissime che risalgono all’epoca pre-romana.
Una storia millenaria cancellata di colpo in una sola notte, il 10 novembre 1943, quando 22 bombardieri della Royal Air Force sganciarono 33 tonnellate di bombe per colpire il ponte ferroviario che passava sopra i tetti delle case: rasero al suolo il 90% del nucleo urbano.
Era un ponte strategico realizzato nel 1914-22 per rinforzare la linea ferroviaria Ventimiglia-Pisa (costruita pochi anni dopo l’unificazione d’Italia); la stazione di Recco era stata inaugurata nel 1868.
Oltre al ponte i bombardamenti danneggiarono anche la linea ferroviaria. Con il suo ponte curvato, lungo 376 metri, completato nel 1922, la stazione di Recco era diventata uno snodo cruciale nel collegamento tra Genova e Sestri Levante.
Finita la guerra, soltanto il 4% degli edifici di Recco era rimasto in piedi e per ripristinare la circolazione ferroviaria fu realizzato in pochi mesi un ponte provvisorio lungo 6 km (a binario unico, in legname e putrelle di ferro), sinistramente rumoroso ma sicuro grazie agli operai che ogni due mesi stringevano ogni singolo bullone.
Parallelamente proseguivano ininterrotti i lavori del nuovo viadotto. Così, nel 1948, mentre si stava per attivare la linea aerea a 3000 Volt su tutta la tratta, fu inaugurato, dopo tre anni di lavori, il nuovo ponte: a tre binari con timpani a giorno, raggio di curvatura di 400 metri e arcate di 42,2 metri ciascuna.
La sua costruzione coincise con il primo utilizzo in Italia del cemento rinforzato (ce ne vollero 180 tonnellate). Furono inoltre necessarie 16,4 tonnellate di acciaio, 160 operai e 12 carpentieri specializzati.
Nel cantiere fu addirittura realizzata una falegnameria e una gru a teleferica di circa 400 metri, dalla portata di 2 tonnellate.
Durante la ricostruzione, inoltre, Recco fu rialzata di 1 metro per prevenire le conseguenze delle alluvioni. Il viadotto ha i colori pastello tipici delle case liguri, che secondo la tradizione servivano ai proprietari, marinai e pescatori, per riconoscerle dal mare.

L'OPERA E LA TECNICA
TONNELLATE CEMENTO RINFORZATO (UTILIZZATO PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA)
TONNELLATE ACCIAIO
METRI CURVATURA DEL PONTE
LAVORATORI E 12 CARPENTIERI SPECIALIZZATI
Ferrovie dello Stato
Lodigiani (pre-guerra) e Lodigiani - Girola (post-guerra), entrambe del Gruppo che oggi si chiama Webuild.
Nel 1914 l’azienda Lodigiani, fondata nel 1906 poi divenuta parte del Gruppo Webuild cominciò i lavori di costruzione del Ponte di Recco.

APPROFONDIMENTI CULTURALI


Un simbolo della Ricostruzione italiana
A distanza di 77 anni dalla sua riapertura, il viadotto di Recco fa bella mostra di sé nella skyline dell’omonimo comune in cui sorge e continua a sostenere il peso del cospicuo pendolarismo locale: con riferimento alla mobilità intercomunale delle persone (viaggi in auto, con il servizio di trasporto su gomma e con il treno), il comune di Genova è di gran lunga il primo per mobilità afferente, producendo un interscambio di quasi 139.000 viaggi sull'arco diurno, pari al 51.5% del totale della mobilità intercomunale, con i comuni levantini di Chiavari (16,3%), Sestri Levante (9,7%) e Rapallo (9,2%) a rappresentare un corposo 35%.
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