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Un’opera che ha fatto scuola

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CAROSELLO TRAFORO AUTOSTRADALE DEL FRÉJUS 02
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TRAFORO AUTOSTRADALE DEL FRÉJUS, ITALIA E FRANCIA

È l’anello di congiunzione tra l’Italia e la Francia, un tunnel di circa 13 chilometri scavati nel cuore del Monte del Frejus, gigante coi piedi di roccia che sfiora nel suo punto più alto i 3.000 metri di altitudine sul livello del mare. Da un lato Bardonecchia, dall’altro Modane, per una media di percorrenza di poco più di dieci minuti, gli stessi che ci mettereste a ordinare e gustare comodamente seduti ai tavolini di un bar caffé e brioche, altro sublime esempio dell’ineguagliabile risultato che i due Paesi raggiungono unendo le forze.

Costruito tra il 1975 e il 1980 dalla Cogefar, poi confluita nel gruppo oggi Webuild, a un secolo dall’inaugurazione dello storico traforo ferroviario rispetto al quale corre parallelo e a pochi chilometri di distanza, il tunnel è largo 9 metri, alto 4,5 metri (7,5 controsoffitto incluso) e lungo, per la precisione, 12,895 chilometri. Dotato di tre pozzi di aerazione è il frutto del lavoro di 250 persone al giorno, e nel 1980, nell’Europa al di qua della cortina di ferro, fu acclamato come una delle opere più importanti della storia dell’ingegneria.

Un totale di 250.000 metri cubi di calcestruzzo e 50.000 quintali di acciaio per uno dei cantieri più innovativi dell’epoca, che fece scuola per le attrezzature tecniche impiegate, l’organizzazione logistica e la messa a punto di una serie di misure di sicurezza che hanno portato a zero incidenti gravi, un primato senza precedenti per un tunnel di questa lunghezza, il primo, tra l’altro, realizzato con una tecnica di perforazione elettroidraulica.

Vero toccasana per le nuove esigenze dettate dalla civiltà dell’automobile, dal Mercato Comune Europeo e dal turismo invernale ed estivo, nei suoi primi vent’anni di onorato servizio il tunnel ha contato 20 milioni di transiti. Quanta strada e quante strade dai tempi della vicinissima Via Francigena... ma se tutte portano a Roma, soltanto una passa dentro al Frejus.

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L'OPERA E LA TECNICA

Periodo di costruzione: 1975 - 1980
12,895

KM LUNGHEZZA DEL TUNNEL

9

M LARGHEZZA TUNNEL

ALTEZZA TUNNEL 7,55 M LIITATI A 4,50 M DA UNA CONTROSOFFITTATURA

250

PERSONE COINVOLTE IN MEDIA AL GIORNO

250.000

M3 CALCESTRUZZO

50.000

QUINTALI ACCIAIO COMPLESSIVO

CLIENTE

SITAF (Società Italiana per il Traforo Autostradale del Fréjus)

COSTRUTTORE

CTF Consorzio Traforo Frejus, guidata da Cogefar poi confluita nel gruppo oggi Webuild

I lavori per la realizzazione del tunnel autostradale del Frejus cominciarono il 20 gennaio del 1975, un secolo dopo l’inaugurazione dello storico traforo ferroviario.

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APPROFONDIMENTI CULTURALI

LAPTOP TRAFORO AUTOSTRADALE DEL FRÉJUS
BOX CINEMA TRAFORO AUTOSTRADALE DEL FRÉJUS
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BENEFICI

Collegamenti diretti e veloci tra Italia e Francia

Il tunnel del Frejus è uno dei principali collegamenti transalpini tra l’Italia e la Francia, insieme al traforo Monte Bianco. Costruito per garantire l’integrazione del preesistente traforo ferroviario (la cui inaugurazione risale al 17 settembre 1871), il tunnel è riservato al traffico automobilistico privato e commerciale, che prima veniva operato tramite treni-navetta, saturando la linea ferroviaria.

Come accade in altri trafori alpini, il transito commerciale avviene all’80% tramite collegamenti stradali, al 20% attraverso linee ferroviarie. In tal senso il Frejus rappresenta nell’ambito delle relazioni italo-francesi il secondo punto di transito dopo la frontiera di Ventimiglia per numero di veicoli pesanti e tonnellaggio delle merci trasportate.
Nei primi 20 anni di esercizio il tunnel autostradale ha registrato il passaggio di oltre
20 milioni di veicoli, sottolineando l’importanza che tale collegamento riveste nelle connessioni con Lione, il dipartimento Auvergne-Rhône-Alpes e il resto della Francia.
Nel 2023 sono stati 1milione 900mila i veicoli che hanno attraversato il traforo, con una crescita del 3,25% rispetto al 2022: è leggermente prevalso il flusso di traffico verso la Francia, con una percentuale di veicoli leggeri superiore a quella dei mezzi pesanti (56% contro 43%).

Oltre a ridurre il sovraccarico delle linee ferroviarie, il traforo è funzionale alla creazione di collegamenti diretti e veloci tra i due paesi, in linea con la libera circolazione di individui e merci all’interno dell’Unione Europea.

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