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L'opera e la tecnica: Traforo Autostradale del Fréjus

I lavori per la realizzazione del tunnel autostradale del Frejus cominciarono il 20 gennaio del 1975, un secolo dopo l’inaugurazione dello storico traforo ferroviario.
Se la galleria ferroviaria vide i primi utilizzi dell’aria compressa per la ventilazione e l’attivazione degli attrezzi di scavo, la nuova opera rappresentò il primo caso di applicazione, per una galleria di tale lunghezza, della perforazione elettroidraulica in grado di migliorare sia i tempi di esecuzione sia le condizioni ambientali del cantiere. Fu appositamente progettato il Jumbo, un gigantesco carro di perforazione completamente automatizzato. Con una lunghezza di oltre 23 metri, una larghezza di 9 m e dotato di 6 bracci con perforatrici oleodinamiche montate su slitte, il Jumbo ha permesso un’elevata media di avanzamento, risultata di 7,50 metri al giorno, riducendo i tempi di lavorazione e preservando l’incolumità di tutti gli uomini coinvolti nello scavo.

Altre tecniche innovative hanno riguardato l’asporto del materiale di risulta, gestita con dumper e una pala a propulsione elettrica per ridurre l’inquinamento, l’utilizzo di carri sagoma per il controllo del profilo di scavo e il calcolo del calcestruzzo per il rivestimento e una centrale di betonaggio a dosatura automatica dotata di un impianto di riscaldamento a vapore per consentire di effettuare getti di calcestruzzo in galleria con temperature inferiori a -20°C.