Core de Roma

STADIO OLIMPICO DI ROMA, ITALIA
Sulle pendici del Monte Mario, il più alto di Roma con 139 metri di altitudine, nel parco del Foro Italico, si trova lo Stadio Olimpico, il maggior complesso sportivo della città, uno dei più grandi d’Europa.
Inaugurato nel 1932 come Stadio dei Cipressi, usato come autoparco dagli alleati nella Seconda guerra mondiale, lo stadio fu completato nel 1953 e il 17 maggio di quello stesso anno, alla presenza del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi e di un raccattapalle d’eccezione, Egidio Guarnacci futuro capitano della Roma, fu inaugurato con la partita Italia-Ungheria, persa dagli Azzurri per 3 a 0, e fu ribattezzato lo Stadio dei Centomila, tanti gli spettatori che poteva ospitare.
Un inizio calcistico non dei migliori, ma che non mancò di mostrare al mondo l’immagine di una Paese in forte ripresa e ricostruzione dopo la guerra.
Nuovi lavori furono fatti in occasione delle Olimpiadi del 1960, diminuendo la capienza (quasi dimezzata) e aumentando gli standard qualitativi di quello stadio che da allora tutti iniziarono a chiamare Olimpico.
Il «restyling» più importante fu però per Italia ’90, quando l’Olimpico diventò uno dei cinque soli stadi europei ad aver ospitato una finale di Campionato del Mondo (vinta dalla Germania sull’Argentina per 1 a 0).
Assegnato alla Società Consortile Olimpico 90 con a capo la Cogefar-Impresit (successivamente Impregilo, poi confluita nel Gruppo oggi Webuild), in meno di tre anni, dal 1987 al 1990, con una media da 500 a 1.200 operai, sono stati eseguiti interventi sostanziali di ristrutturazione e copertura ricostruendo, quasi integralmente, lo stadio in cemento armato (89.950 m3 di calcestruzzo utilizzati).
Le curve sono state ampliate e avvicinate al campo di 9 metri, la Tribuna Tevere è stata ricostruita con l’originale facciata in travertino, tutti i settori sono stati dotati di sedute e coperti da una tensostruttura bianca di 42.000 m2 e 1,5 tonnellate. Sono stati aggiunti due maxi schermi, l’anello esterno è stato innalzato e si è passati da 54.000 a 82.000 spettatori, grazie a 3.600 metri di nuovi gradoni (41.000 i metri di gradoni complessivi).
A fine lavori l’Olimpico era uno dei 15 stadi più grandi del mondo (il primo in assoluto è in Corea del Nord, a Pyongyang, capienza 150.000 spettatori).
L’Olimpico, stadio di rappresentanza del nostro Paese, resta però, a detta di molti, l’ottavo al mondo per affluenza: gli affezionatissimi tifosi delle due squadre di casa, Roma e Lazio, Lupi e Aquile, garantiscono infatti una presenza media di oltre 61.000 persone e parecchi sold out, specialmente nei derby.
Lo sapete chi ne ha vinti di più? I giallorossi: 75 vittorie, 67 pareggi e 59 sconfitte, in 196 derby (considerando sia le gare ufficiali - Serie A e Coppa Italia -che le amichevoli..) giocati dal 1929 a oggi.
Insomma, come si dice in romanesco: «A chi tocca nun se ’ngrugna».

L'OPERA E LA TECNICA
METRI CUBI CALCESTRUZZO
SPETTATORI/POSTI A SEDERE
TONNELLATE ACCIAIO PER LAVORAZIONI IN FONDAZIONE ED ELEVAZIONE
METRI QUADRATI SUPERFICIE TOTALE COPERTURA
TONNELLATE PESO TOTALE TENSOSTRUTTURA
Comune di Roma
Costruttore: Cogefar-Impresit (poi Impregilo, oggi Webuild) a capo della Società Consortile Olimpico 90
La Società Consortile Olimpico 90 incaricata dei lavori per l’ampliamento dello Stadio Olimpico di Roma ha svolto anche altre operazioni, dal coordinamento all’esecuzione coinvolgendo molte società provenienti da diverse parti d’Italia.

APPROFONDIMENTI CULTURALI


Olimpico '90
(Ugo Alberico, 1990)