Eppur si muove…

STADIO "AL BAYT" - COMPLESSO SPORTIVO, QATAR
Uno stadio che si può smontare e rimontare nel deserto, parzialmente trasformare in hotel e centro commerciale. Non è un miraggio, è l’Al Bayt Stadium, realizzato nel 2015-21 in Qatar, 40 km a nord della capitale Doha, in prossimità dell’aeroporto di Al Khor. Inaugurato nel 2021 con la prima partita stagionale della Fifa Arab Club, è stato progettato per essere una delle sedi dei Mondiali di calcio del 2022, quelli vinti dall’Argentina che hanno definitivamente consacrato il talento di Leo Messi, otto volte pallone d’oro, miglior giocatore della competizione incoronato dall’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, con il Bisht, prestigiosa veste nera simbolo di regalità, usata da sovrani, capi tribù e leader durante le cerimonie più importanti.
Con una capienza di 60.000 posti, riducibile a 32.000 durante la sua conversione d’uso, l’impianto, che sorge su un’area di 1 milione di km2, ha una superficie di 200.000 m2 e parchi e aree verdi di pubblico accesso, un grande valore aggiunto per gli abitanti di un territorio arido e roccioso, un vero e proprio polmone verde per Al Khor. Voluto dalla Fondazione Governativa Aspire Zone, ecosostenibile, legato alla tradizione, lo stadio si ispira alla tenda qatariota bayt al sha’ar, simbolo di accoglienza e sostenibilità nella cultura araba.
I materiali utilizzati per la realizzazione dello stadio sono all’avanguardia, a basso impatto ambientale con il 20% di provenienza da fonti riciclabili. La copertura, retrattile e trasparente, riduce il consumo energetico e consente alla luce solare di favorire la crescita del manto erboso. La superficie esterna di colore chiaro riduce l’assorbimento di calore, favorendo un uso efficiente dei sistemi di raffreddamento.
A Mondiali conclusi il terzo anello è stato smontato e donato a Paesi in via di sviluppo per realizzare infrastrutture sportive. Un gesto nobile da parte di un Paese che negli ultimi anni è diventato un importantissimo hub sportivo internazionale, oltre ai Mondiali di calcio ha infatti ospitato, tra l’altro, i Giochi asiatici del 2006, i Mondiali di pallamano maschile nel 2015, il Campionato di ciclismo su strada del 2016, i Mondiali di ginnastica artistica nel 2018 e i Mondiali di atletica leggera nel 2019. Lo sport nazionale è il calcio, seguito da pallavolo e tennis. Sono queste le moderne discipline ormai più popolari delle tradizionali e suggestive corse di cavalli, cammelli e della falconeria.
L’Al Bayt Stadium ha ricevuto due prestigiose certificazioni GSAS (“Design & Build” e “Construction Management”), superando i requisiti richiesti dal Cliente e dalla FIFA e attestandosi come best practice in materia di sostenibilità e riduzione dell'impatto ambientale

L'OPERA E LA TECNICA
METRI QUADRATI SUPERFICIE DELLO STADIO
METRI CUBI CALCESTRUZZO
TONNELLATE ACCIAIO DI RINFORZO PER CEMENTO
TONNELLATE ACCIAIO PER COPERTURA
CAPACITA' SPETTATORI
Governmental Aspire Zone Foundation
Gruppo Webuild, Galfar Al Misnad, Cimolai SpA
GSAS (“Design & Build” e “Construction Management”)
Lo Stadio Al Bayt sorge su un terreno rialzato di 14 metri rispetto al livello del mare e due torce ne segnalano la presenza da lontano.

APPROFONDIMENTI CULTURALI


Un impianto innovativo ed ecosostenibile
L’Al Bayt Stadium rappresenta un esempio di progetto ecosostenibile grazie all’impiego delle più moderne tecniche costruttive e all’utilizzo di materiali all’avanguardia per il rispetto dell’ambiente e la riduzione dei consumi energetici. La sostenibilità ambientale è diventata infatti un fattore decisivo nella costruzione degli impianti sportivi contemporanei e utilizzare tecnologie all’avanguardia permette di ottimizzare l’esperienza di fruizione riducendone i costi pro-capite.
L’Al Bayt Stadium utilizza la tecnologia del teleraffrescamento e vanta una capacità di raffreddamento di circa 30.000 tonnellate. Questo sistema, innovativo ed ecologico, rispetto alle soluzioni impiantistiche tradizionali consente di risparmiare il 40% dei consumi elettrici e il 98% di quelli di acqua potabile, anche grazie all’uso di una seconda pelle / membrana esterna che riduce l'assorbimento del calore e al tetto retrattile, che nel giro di pochi minuiti è in grado di chiudere e ombreggiare una superficie di notevoli dimensioni.
Questi sforzi risultano fondamentali in un paese la cui popolazione è aumentata da meno di 200.000 a oltre 3 milioni di abitanti negli ultimi 50 anni e in cui il consumo di energia non è aumentato solo in termini assoluti, ma anche in termini relativi, superando i 15.000 kWh annui pro-capite.
dei consumi elettrici
dei consumi di acqua potabile