L'opera e la tecnica: Stadio Olimpico di Roma, Italia
La Società Consortile Olimpico 90 incaricata dei lavori per l’ampliamento dello Stadio Olimpico di Roma ha svolto anche altre operazioni, dal coordinamento all’esecuzione coinvolgendo molte società provenienti da diverse parti d’Italia. In generale gli interventi sull’impianto furono notevoli: modifiche funzionali e importanti ristrutturazioni dell’intera struttura esistente portando al risultato di uno stadio quasi totalmente ricostruito.
La principale innovazione di questi lavori risiede nella copertura dello stadio. ovvero una tensostruttura, leggera e di moderna concezione costruttiva. fissata a un enorme anello di acciaio, che abbraccia tutto l’Olimpico, montato su 12 pilastri anch’essi in acciaio e quattro pilastri in cemento armato intorno ai quali si sviluppano i corpi scala.
Nel giugno 1988 iniziarono i lavori di abbattimento della curva Nord preesistente e, un mese dopo, quelli della curva Sud ricorrendo a macchinari appositamente adattati. Una volta rimosse le curve, iniziarono i lavori di costruzione delle nuove fondamenta su pali di grande diametro e dei pilastri in cemento armato prefabbricato e precompresso, come le travi principali e i solai. Successivamente si passò al montaggio dei gradoni e, all’interno, alla costruzione delle scale e delle nuove uscite di sicurezza.
Nel luglio 1989 iniziò lo smantellamento anche della esistente tribuna Monte Mario.
Contemporaneamente, a Taranto vennero costruiti i profilati in acciaio dell’anello esterno e le colonne metalliche, progettate per facilitarne il trasporto e l’assemblaggio in loco, completate con il processo di sabbiatura e di verniciatura.
Arrivate in cantiere, le strutture furono varate in quota con una gru a torre, con portata massima di 350 tonnellate, e due gru cingolate, una da 400 e una da 600 tonnellate, con scrupoloso controllo dell’allineamento, appoggiate ai pilastri e quindi fissate tra loro, fino al completamento dell’anello esterno composto da sei sezioni.
Completato l’anello si passò alla costruzione della tensostruttura di copertura, tenuta da funi portanti e stabilizzanti di tipo spiroidale chiuso zincate, fissate alle strutture rigide attraverso il sistema di “testa fusa”.
Infine, fu montato il gigantesco telo di copertura realizzato in cotone moderno formato da fibre di vetro coperte con teflon, per un peso complessivo di 11.500 chilogrammi.
Le modifiche in corso d’opera al progetto, con tempi di consegna non derogabili, hanno richiesto un aumento di impiego di uomini e mezzi per completare i lavori arrivando a punte di 1.200 persone coinvolte nel cantiere.
In meno di tre anni lo stadio fu completato e inaugurato il 31 maggio 1990 alla presenza di Papa Giovanni Paolo II.