Genova interconnessa

PROGETTO UNICO TERZO VALICO NODO DI GENOVA, ITALIA
Circa 200 milioni di anni fa, con il rifting della Pangea, l’oceano ligure-piemontese si separò da Tetide. Decine di milioni di anni dopo, dallo scontro delle placche nel suo fondale si formarono Alpi e Appennini, facendo del confine tra Liguria e Piemonte una zona geologica davvero complessa.
Questa straordinaria cicatrice coincide oggi con uno dei crocevia più importanti d’Europa: il Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi, linea ferroviaria ad alta velocità e alta capacità che collega la città di Genova a Rotterdam e il suo porto ai mercati del Mare del Nord.
Per potenziare questo snodo è stato messo in piedi un cantiere faraonico, anzi, «davvero impressionante», per usare le parole con cui l’ex premier Mario Draghi ha commentato i suoi numeri: oltre 2.500 imprese e 5.000 occupati in una filiera al 99% di aziende italiane, che genera 4 miliardi di euro in contratti.
Tecnologie all’avanguardia si confrontano con faglie, pieghe, lacerazioni e strati di rocce di svariata natura, mettendo a punto un tracciato di 53 km di cui 37 km in galleria a doppia canna, ovvero una galleria dedicata ad ogni senso di marcia.
Contando i tratti doppi si arriva a 90 km di gallerie (quattro quelle principali: tre naturali e una artificiale), compreso il tunnel ferroviario più lungo d'Italia (Galleria di Valico, 27 km). Varie le tecniche di scavo per movimentare 15 milioni di metri cubi di rocce e terreno, compensati da 3,5 milioni di metri cubi di cemento e da 160.000 tonnellate di armature per cemento armato.
I treni che sfrecceranno sulla nuova linea raggiungeranno fino a un massimo di 250 km orari, con interconnessioni a Voltri, Genova Parco Campasso, Novi Ligure e Tortona. Una volta a regime, il collegamento del Nodo di Genova con il Terzo Valico, grazie al flusso di treni merci, ridurrà del 29% i consumi energetici e del 55% le emissioni di CO2 rispetto al trasporto su gomma, mentre per quanto riguarda il trasporto su nave i tempi di percorrenza diminuiranno del 56% e le emissioni di CO2 del 71%.
Anche il centro storico di Genova, il più denso d’Europa con 5.000 edifici censiti, beneficerà a lungo termine dell’infrastruttura. L’accorciamento delle distanze con i grandi centri lavorativi (Milano sarà raggiungibile in meno di un’ora) e le ricadute occupazionali legate allo snodo contribuiranno alla rigenerazione urbana, ad arginare il calo demografico e lo spopolamento e ad accrescere i valori immobiliari, oggi piuttosto bassi.

L'OPERA E LA TECNICA
KM DI TRACCIATO FERROVIARIO
KM INTERCONNESSIONI
KM IL TUNNEL FERROVIARIO DI VALICO
KM DI GALLERIE
MILIONI DI METRI3 DI MATERIALE DI SCAVO
MILIONI DI METRI3 DI CALCESTRUZZO
T ACCIAIO PER ARMATURA DEL CEMENTO ARMATO
T METALLO PER CENTINE DEL PRERIVESTIMENTO DELLE GALLERIE
PERSONE IMPEGNATE
IMPRESE COINVOLTE DI CUI IL 99%COMPOSTE DA AZIENDE ITALIANE
RFI – Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane)
Webuild, General Contractor del consorzio di imprese con una quota di partecipazione del 99,999%
Il Progetto Unico Terzo Valico dei giovi - Nodo di Genova è un'opera monumentale per numeri e mezzi. Un'opera che, nel rispondere alle sfide di un tracciato in grande parte sotterraneo, mette in campo tecnologie all'avanguardia e il lavoro di ingegneri e personale di alto profilo pronti a confrontarsi con terreni dalle caratteristiche diverse

APPROFONDIMENTI CULTURALI


Un contributo rilevante alla rigenerazione urbana del capoluogo ligure
Il centro storico di Genova è stato definito, impropriamente, il più grande d'Europa, sebbene i suoi 113 ettari risultino inferiori alla superficie degli analoghi di Roma, Venezia o Napoli.
Tuttavia, il centro storico della città si distingue soprattutto per essere il più denso d'Europa, con oltre 5.000 immobili censiti, dacché, a partire dal '700, si è verificata una stratificazione in altezza degli edifici, causata dal ritardo con cui la città si è espansa al di fuori delle mura.
Tale assetto, collegato alla difficile abitabilità di taluni plessi, spiega l’elevata presenza di palazzi ammalorati e unità sfitte. Per tali ragioni è stato varato il piano integrato per il Centro Storico con l’obiettivo di promuovere interventi di recupero e disseminare i progetti di rigenerazione urbana.
L’esperienza di altre città europee, che versavano in condizioni analoghe prima che l’alta velocità ferroviaria le rendesse appetibili per il commuting di medio raggio, dimostra che l’accorciamento dei tempi di percorrenza dei centri lavorativi più attraenti, unitamente alla permanenza di forme di smart working a tempo parziale, potrebbe rendere estremamente interessante, anche per la convenienza degli attuali valori immobiliari, piuttosto bassi, i trasferimenti permanenti nel capoluogo ligure, contribuendo in modo significativo alla ripresa demografica, economica, sociale e immobiliare di Genova.

L’impatto sul potenziamento delle attività portuali
Grazie alla realizzazione del Terzo Valico dei Giovi alcune merci potranno raggiungere tramite collegamenti ferroviari il Nord Europa senza percorrere l’odierna rotta marittima, che prevede la circumnavigazione di Spagna e Francia.
In tal senso, il progetto finalizzerà il congiungimento del porto ligure all’estremità meridionale del corridoio Reno - Alpi, uno dei nove corridoi della rete strategica transeuropea di trasporto (TEN-T core network), unendo gli snodi ferroviari di Genova, Basilea, Rotterdam e Anversa e collegando i sistemi portuali alla cosiddetta Blue banana, che rappresenta l’area con la maggior densità abitativa ed economicamente più significativa del continente.
Il Porto di Genova risulterà più attrattivo, con benefiche ricadute economiche ed occupazionali ascrivibili all’incremento di attività che si insedieranno a livello locale, poiché l’impiego del corridoio ferroviario Reno-Alpi consentirà ai trasportatori che risalgono dal Canale di Suez o partono dai porti mediterranei di risparmiare circa 5 giorni di navigazione rispetto alle tratte marittime oggi necessarie per raggiungere i porti di Rotterdam e Anversa.
Secondo le stime del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la quantità di merci che transiterebbe dal Terzo Valico ammonterebbe a ben 1 milione di TEU annui, che oggi viaggia via nave.