L'opera e la tecnica: Tunnel di Fortore, Italia
Per la realizzazione del Tunnel di Fortore, all’impresa Girola, poi confluita nel Gruppo Webuild, fu affidata la costruzione di circa 6.600 metri di galleria, oltre 250 metri di finestra e un ponte canale della lunghezza di 235 metri che attraversa la valle del torrente Sente e collega due gallerie.
I lavori, finanziati dalla Cassa per il Mezzogiorno, si rivelarono particolarmente complessi per via della composizione dei terreni interessanti la galleria. Per questo motivo si ricorse alla tecnica dello scudo meccanizzato che consentì di sostenere il fronte di scavo attraverso appositi pistoni di brandeggio.
A differenza di altri scudi, quello progettato e costruito nelle officine Girola era costituito da una struttura metallica che riproduceva, con una lamiera esterna, l’intero profilo di scavo consentendo di sorreggere il terreno e di lavorare in sicurezza con lo stesso principio in uso ancora oggi nelle tecniche di scavo tradizionali. La regolarità della progressione e l’eventuale presenza di gas grisutoso furono costantemente monitorati. Le operazioni di getto del calcestruzzo per il rivestimento definitivo della galleria avvennero attraverso casseforme metalliche telescopiche trasportate da un apposito carro su rotaia.
I lavori furono scrupolosamente organizzati per ridurne al minimo i tempi di inattività; furono aggiunti progressivamente binari e scambi alla piccola ferrovia per il trasporto del materiale abbattuto verso la discarica, agevolando la percorrenza nei due sensi, e previsto un sistema di ribaltamento dei vagonetti con un pistone idraulico che permetteva le operazioni a un singolo uomo.