L'opera e la tecnica: Tunnel idraulico di Lake Mead, USA
Nel marzo 2008 Webuild ha iniziato i lavori per il nuovo impianto di potabilizzazione che prevedeva la costruzione di un tunnel idraulico e di un Intake, una presa d'acqua da installare sul fondo del lago Mead a una profondità di 262,128 metri.
I due Intake esistenti, realizzati sul fianco dell’invaso, il primo dei quali a 320 m sul livello del mare, rischiavano di rivelarsi ben presto inutilizzabili a causa della riduzione del livello dell’acqua che nel 2014 ha raggiunto quota 329 m, il punto più basso mai registrato nella storia.
Avvalendosi di esplosivi venne creata nel fondale del lago una cavità di alloggiamento, la cui base fu livellata con una gettata subacquea di calcestruzzo con il procedimento contractor. Quindi venne calato e installato il nuovo Intake, una struttura di acciaio e calcestruzzo alta 29 metri, con diametro interno di 9,15 metri e un peso di 1.250 tonnellate. Con un’ulteriore gettata di calcestruzzo fu riempita la cavità e sigillata l’intera struttura.
Contemporaneamente venne scavato sulla sponda del lago un pozzo di 185 metri di profondità. La connessione tra il pozzo e il nuovo Intake al centro del bacino ha rappresentato la vera sfida tecnologica del progetto: un tunnel della lunghezza di 4,6 km e un diametro di scavo di 7,22 m che corre sotto il letto di uno dei più grandi laghi artificiali degli Stati Uniti.
Il tunnel è stato realizzato grazie all'avanzamento di una TBM speciale, capace di lavorare a una pressione idrostatica che ha raggiunto anche i 14 bar, di gran lunga superiore rispetto alla media tradizionale (1/3 bar).
Nonostante la complessità geologica del terreno e un margine di errore sostenibile di appena 30 cm nell’allineamento tra il tunnel e l’Intake, il collegamento fu completato con successo nel dicembre del 2014, stabilendo un primato ingegneristico mondiale.