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L'opera e la tecnica: Impianto di recupero ambientale Riachuelo, Argentina

Nel 2015 il Governo argentino ha indetto una gara d’appalto per la realizzazione del Sistema Riachuelo. Il progetto, parte integrante della rete fognaria gestita da AySA, è articolato in tre grandi lotti.   

  • Lotto 1: collettori principali e opere di intercettazione delle acque reflue e piovane.
  • Lotto 2: impianto di pretrattamento acque, realizzato da Fisia Italimpianti (controllata del Gruppo Webuild).
  • Lotto 3: tunnel subfluviale con un innovativo sistema di diffusione che consente la dispersione controllata dell’acqua pretrattata nel fiume, realizzato da Webuild.

Il primo lotto ha riguardato la raccolta delle acque reflue urbane; il secondo il pretrattamento avanzato delle acque; il terzo lotto ha garantito lo scarico sicuro nel Río de la Plata tramite la realizzazione di un tunnel subfluviale lungo 12 chilometri e posato a 40 metri di profondità sul fondo del fiume. Ma andiamo per ordine.

Il cuore dell’intero sistema è il Lotto 2, dove le acque reflue vengono raccolte, sollevate, pretrattate e preparate per l’immissione controllata nel fiume. Il Lotto 2, che si sviluppa nell’area portuale di Avellaneda, lungo il Rio de la Plata, ha previsto la realizzazione di:

  1. una stazione di sollevamento delle acque in ingresso con una capacità di pompaggio pari a 36 metri cubi al secondo
  2. un impianto di pretrattamento delle acque con una portata di 27 m3 al secondo
  3. una stazione di pompaggio in uscita che trasferisce i reflui trattati al sistema di diffusione finale

Il Lotto 2 ha previsto anche la preparazione del terreno, la costruzione di opere civili, strade di accesso, reti di drenaggio interne, edifici tecnici e di servizio. Sono inclusi inoltre la progettazione, fornitura, montaggio e messa in servizio di tutte le apparecchiature elettromeccaniche necessarie per il funzionamento dell'impianto di pretrattamento.

Il Lotto 3 comprende la realizzazione del tunnel subfluviale, il principale di tutto l’impianto. Le acque pretrattate vengono convogliate nel tunnel - che ha diametro interno di 4,3 metri - per essere condotte verso il fondo del fiume. Qui vengono rilasciate in modo uniforme attraverso un innovativo sistema di diffusione composto da 34 tubi verticali in acciaio. Questo tunnel ha infatti la funzione di condotto di scarico dell’impianto di depurazione e permette di diluire le acque reflue già trattate immettendole nel Rio de la Plata attraverso un sistema di 34 tubazioni d’acciaio verticali che prendono il nome di risers e che collegano il tunnel con il letto del fiume.

Per costruire il tunnel prima è stato scavato il pozzo di carico (una struttura sotterranea quadrilobulare profonda 50 metri) e poi si è proceduto con TBM tipo EPB .

Il tunnel si caratterizza per un rivestimento interno studiato per gestire la differenza tra pressione interna ed esterna. Tra i conci del tunnel sono stati installati speciali anelli già forati dove si trovano i risers, ossia la grande innovazione del progetto: un’attrezzatura mai realizzata prima al mondo il cui prototipo è stato progettato e costruito in Italia e trasportato via mare dal Porto di Genova a Buenos Aires. Grazie a questa nuova tecnologia, denominata Risers Concept, è stato possibile spingere i diffusori dall’interno del tunnel, limitando al minimo le attività subacquee, aumentando la sicurezza del lavoro e la qualità generale dell’opera e riducendo l’impatto ambientale dell’intervento.

Il 22 novembre 2019, dopo 24 mesi dall’inizio dello scavo, è stato completato il tunnel che, a oggi, è il quarto subfluviale più lungo al mondo e il terzo scavato con TBM.