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"Non si farà mai"
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Tra miti, leggende e… James Bond!

Lungo 31,7 km, largo da 550 metri a 3 km, con una profondità massima di 118 metri, questo canale ha rivestito un ruolo strategico dalla guerra di Troia (1250 a.C.) alla fondazione di Costantinopoli (330 a.C.), alla Seconda guerra mondiale, e ha affascinato persino James Bond in ben due capitoli della sua intramontabile saga: "Dalla Russia con amore" (1963) e "Skyfall" (2012).

Deve il suo nome (di origine tracia) alla traduzione greca bósporos, letteralmente passaggio del bove: quello di Io, amata da Zeus e trasformata in giovenca per eludere la gelosia di Era. Zeus era stato vittima di un incantesimo, di un elisir d’amore che gli era stato fatto bere da Iunge e che lo aveva appunto fatto innamorare della comune mortale Io. Era, in preda alla gelosia, trasformò Iunge in un uccello e Io in una Giovenca e la condannò a vivere per tutta la vita legata a un albero di olivo. Era allora inviò un tafano a pungerla per ucciderla, ma Io scappò fino ai confini tra Europa e Asia e attraversò a nuoto il canale. Da lì viene il nome di Bosforo, appunto “passaggio del Bove”.

Ce la fece, vi starete chiedendo… Ebbene sì! Arrivò in Egitto dove tornò donna e diede alla luce il figlio di Zeus, Épafo, che divenne poi re d’Egitto.

App Culturale SCONDO BOSFORO 01
“Giove e Io” un dipinto a olio su tela (163,5x74 cm) di Correggio, databile al 1532-1533 circa e conservato nel Kunsthistorisches Museum di Vienna.