Le donne del mare
Bagnara Calabra, città in cui si trova il viadotto Sfalassà, è celebre per l’iconica figura della Bagnarota, personaggio femminile nato in seguito al terremoto del 1783 che distrusse la città e rese le donne dell’epoca orfane o vedove.
Queste ultime, rimaste sole, si impegnarono a ricostruire il piccolo centro sulla base del matriarcato e delle loro abilità nel commercio marittimo e nel baratto, riportando così Bagnara Calabra al suo splendore originale e dando origine a un mito che sarebbe poi stato tramandato da diversi autori che resero queste donne protagoniste della letteratura.
Le Bagnarote, nello specifico, vengono citate nel romanzo epico di Stefano D’Arrigo “Horcynus Orca” sotto il nome di “femminote” con il ruolo di favorire l’attraversamento dello Stretto da parte del protagonista grazie alle loro conoscenze commerciali e nel libro “Un Treno nel Sud” di Corrado Alvaro, in cui queste iconiche figure femminili vengono dipinte come forti donne dalle abitudini nomadi che educano le proprie figlie alla fatica e al sacrificio.
Nell’ambito del cantautorato italiano, inoltre, si è autodefinita come Bagnarota la compianta Mia Martini, originaria di Bagnara Calabra, in quanto appartenente alla comunità di pescatori e donne del luogo.
