L'opera e la tecnica: Viadotti Sfalassà e Favazzina, Italia
Nel progetto di costruzione della nuova autostrada Salerno-Reggio Calabria rientrano due opere di grande interesse ingegneristico: la ristrutturazione del Viadotto Sfalassà e la realizzazione del nuovo Viadotto Favazzina.
Il primo viadotto Sfalassà costruito da Impremaviter S.p.A., poi confluita nel Gruppo oggi Webuild, e inaugurato nel 1972, presentava una struttura mista in acciaio e calcestruzzo armato particolarmente innovativa, tanto da vincere il premio Convenzione Europea della Costruzione Metallica per il triennio 1970-1972.
Il viadotto è sospeso a 249 metri di altezza dal torrente che corre a fondo valle, rendendolo il secondo viadotto più alto d’Italia. La soluzione che ha permesso di scavalcare con un unico balzo la parte più profonda del vallone è una struttura mista composta da impalcati d'accesso in cemento armato precompresso da cui si diparte lo scavalcamento centrale, costituito da un'unica campata metallica a portale, con piedritti inclinati, con una luce di 376 metri.
Tra il 2008 e il 2012 il viadotto è stato completamente ristrutturato e in parte ricostruito dal Gruppo Webuild. La sfida ingegneristica è stata quella di lavorare in un vallone estremamente ripido e con un fondovalle che non presentava una struttura geologica adatta a sostenere le strutture d'appoggio, oltre a essere l'intera area soggetta a forte rischio sismico.
Gli elevatissimi vincoli ambientali hanno inoltre imposto la rimozione di tutti i vecchi materiali e la riambientalizzazione dei versanti, dove sono stati ripiantati alberi e vegetazione naturale.
Il nuovo viadotto Favazzina è stato invece inaugurato il 4 marzo del 2013 ed è il fiore all’occhiello dell’autostrada che collega il Sud con il resto dell’Italia. La sua ricostruzione è stata un passaggio fondamentale nell’opera di modernizzazione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Il nuovo Favazzina – come il viadotto originario - si inserisce nelle montagne all’interno di due gallerie, la Brancato sul lato di Reggio Calabria e la Muro sul lato di Salerno, con un tracciato curvilineo dall’inizio alla fine.
Ha una lunghezza totale di 440 metri, divisa in una campata centrale di 220 metri e in due campate laterali di 110 metri. L’impalcato è realizzato con un sistema misto di acciaio e calcestruzzo e viene sorretto nel vuoto da enormi pile, ben piantate nella vallata. La pila 2 della carreggiata Sud, la più piccola tra tutte, è alta 54,6 metri. Un’altezza che raggiunge i 91,9 metri per la pila 2 della carreggiata Nord.
Il Favazzina è sospeso nel mezzo di una valle profonda circondata da ripide montagne ed entrambi i versanti presentano pendenze che superano i 65°. Per queste ragioni, nella costruzione del ponte, sono state adottate misure di sicurezza più rigide di quanto sia previsto dalla legge. I parapetti sui piani di lavoro sono stati elevati fino a un metro e mezzo, e per tutta la lunghezza dell’opera è stata posizionata una rete anti caduta, al fine di mitigare la visuale e ridurre al minimo il rischio di panico.