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L'opera e la tecnica: il Ponte di Recco, Italia

Nel 1914 l’azienda Lodigiani, fondata nel 1906 poi divenuta parte del Gruppo Webuild, cominciò i lavori di costruzione del Ponte di Recco.

Distrutto durante la seconda guerra mondiale,  alla fine del conflitto si rese necessario ripristinare al più presto la circolazione ferroviaria e pertanto fu deciso di realizzare un ponte provvisorio a semplice binario, in legname e putrelle di ferro poiché per tale tipologia la Direzione delle Ferrovie dello Stato disponeva già di un progetto prototipo ed era stata accertata la disponibilità di tondoni di pino alpino, larice e abete nella val D’Ossola e di ferro presso gli stabilimenti Ansaldo e Galante di Genova. 

Le imprese Lodigiani e Girola (anche quest’ultima confluita nel Gruppo oggi Webuild) realizzarono in soli quattro mesi un ponte in rettifilo, collegato agli estremi alla linea esistente tramite due curve di raggio di 150 metri, spostato quindi rispetto a quello distrutto per recuperare il tempo necessario alla rimozione delle macerie e lasciare lo spazio per la ricostruzione di quello definitivo.

La costruzione del ponte terminò il 16 dicembre 1945 e fu collaudato il 3 gennaio successivo. Il ponte provvisorio era percorribile in piena sicurezza a 6 km/h. Un principio di incendio di una pila si verificò il 19 luglio 1946, causato da un corto circuito di un cavo di alimentazione di una gru del cantiere ma il tempestivo allarme e il pronto intervento bastarono a scongiurare danni di rilievo. 

Nel frattempo, fu portata avanti la costruzione del ponte definitivo in cemento armato.