L'opera e la tecnica: Metropolitana di New York - Linea F, USA
Per la realizzazione della Linea 131 A la collocazione in un’area densamente popolata e di grande traffico è stato l’elemento più sfidante che ha dovuto affrontare la Joint Venture capitanata dalle aziende italiane Impresit, Girola e Lodigiani poi confluite nel Gruppo oggi Webuild.
Il progetto ha previsto la realizzazione di quattro vie di corsa, affiancate su due livelli. Nel lotto 5A gli scavi in roccia della galleria sono stati eseguiti con metodo tradizionale, mediante cariche esplosive, ponendo un costante controllo delle vibrazioni in prossimità delle fondamenta di edifici prospicienti. Per evitare rumori eccessivi e altri disagi, si è provveduto a creare un sistema per il carico dei detriti di scavo su camion direttamente all’interno del tunnel: gli autocarri venivano successivamente portati a livello del piano stradale con un sistema di montacarichi in grado di sollevare fino a 40 tonnellate.
Nel lotto 5B, continuazione di quello precedente, si è proceduto dalla Third Avenue alla Franklyn D. Roosvelt continuando, con una galleria già esistente sotto l’East River, verso il Queens. Per evitare di ricorrere agli esplosivi con le conseguenti vibrazioni, si è deciso di operare per la prima volta a New York City con l’uso di una fresa meccanica tipo Robbins, del diametro da 6,20 a 6,70 metri, lavorando su 3 turni e procedendo con una media di 7.40 metri al giorno e una punta massima di 26.50 metri al giorno.
Altri accorgimenti per rendere i lavori compatibili con il normale svolgersi della vita dei residenti sono stati il mantenimento della circolazione stradale al di sopra degli scavi all’aperto, coperti da travi d’acciaio e piastre di calcestruzzo in grado di sopportare il traffico di veicoli pesanti, e la particolare attenzione nello spostare l’intricatissima rete di servizi presente nel sottosuolo, quali fognature, telefono, energia elettrica, gas e in particolare la tubazione del vapore che a New York è distribuito in pressione per il riscaldamento di tutta la città, senza mai interrompere le utenze.
I lavori, conclusi nel 1984, si sono svolti cercando di mantenere il più possibile la caratteristica affidabilità della metropolitana newyorkese, l’unica all’epoca a funzionare 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno.