L'opera e la tecnica: Metro M4 Milano, Italia
La linea M4 di Milano unisce i due capolinea di Linate e San Cristoforo, attraversando il centro meneghino con due gallerie a binario singolo. Le sue 21 stazioni hanno diversi interscambi: l’aeroporto di Linate, la linea rossa M1 a San Babila, la linea verde M2 a Sant’Ambrogio, la linea gialla M3 a Sforza Policlinico e le ferrovie suburbane nelle stazioni Forlanini FS, Dateo e San Cristoforo.
Le gallerie sono state realizzate attraverso lo scavo simultaneo di sei TBM di tipo EPB.
La costruzione delle stazioni invece è stata fatta realizzando prima i diaframmi, ossia le pareti perimetrali sotterranee di contenimento, per poi procedere con gli scavi e le costruzioni in cemento armato.
I lavori sono stati contrassegnati da diverse criticità che hanno richiesto molta cautela e importanti sfide ingegneristiche: il percorso che spesso rasentava le fondamenta di palazzi e di monumenti, la profondità raggiunta che ha dovuto tenere conto delle caratteristiche del terreno e della falda acquifera milanese e il traffico del centro cittadino che rendeva difficile la logistica dei cantieri e lo smaltimento delle terre di scavo. L’utilizzo di nastri trasportatori all’interno della stessa galleria per lo smaltimento della terra dal fronte di scavo fino ai punti di scarico agli estremi di Ronchetto e Forlanini ha permesso di ridurre al minimo l’utilizzo di camion, e quindi l’impatto con il traffico di superficie, con una riduzione di 75mila viaggi di autocarri lungo le strade di Milano.
Per proteggere il patrimonio storico e artistico della città, il Consorzio dei costruttori, guidato da Webuild, ha previsto una procedura tecnica di controllo all’avanguardia, che combina analisi preventive con un monitoraggio continuo degli edifici in superficie. Allo stesso modo, durante i lavori, ogni dato geometrico e strutturale degli edifici interessati dagli scavi delle gallerie è stato raccolto e accuratamente analizzato da tecnici specializzati, allo scopo di individuare e programmare gli eventuali interventi preventivi di messa in sicurezza, come nel caso di Villa Necchi, Casa Silvestri e Palazzo Serbelloni.
Come precauzione aggiuntiva, le gallerie della M4 sono state realizzate a una profondità superiore rispetto agli standard di settore, da quelle più contenute in corrispondenza dei capolinea (15 metri) fino a raggiungere i 40 metri nelle stazioni di Dateo e Santa Sofia. A queste profondità il sottosuolo milanese presenta un terreno prettamente sciolto. Per poter scavare i cunicoli di collegamento fra le stazioni e le gallerie, per arginare i pericoli di frane e per poter permettere lavori in totale sicurezza, Webuild è ricorsa a una tecnica d’avanguardia: il congelamento artificiale del terreno, una tecnica di impermeabilizzazione e/o consolidamento temporaneo tramite azoto liquido e anche con il metodo detto “a salamoia”.
Attraverso tubazioni infisse nel perimetro di scavo dei cunicoli, è stato pompato azoto liquido a una temperatura di -196°, che attraverso lo scambio di calore con il terreno ha creato, in soli 15 giorni, uno strato di ghiaccio nel terreno di oltre 1 metro lungo il perimetro di scavo. Nel cunicolo più lungo, quello di manufatto Vettabia, il terreno è stato invece congelato con il metodo detto a “salamoia”, ad una temperatura di circa -32/-35 ° e con tempi di congelamento molto più lunghi, attorno ai 35-40 giorni.
Per garantire l’incolumità del patrimonio artistico di Milano durante il passaggio delle TBM, alcuni monumenti sono stati temporaneamente spostati, come la Colonna del Verziere con la Statua del Redentore in Largo Augusto, il Busto di Cesare Correnti in Piazza della Resistenza Partigiana, il muro medioevale in via Francesco Sforza e il Monumento della Madonna della Rassegnazione.
Nel corso degli scavi sono stati inoltre realizzati numerosi ritrovamenti di grande valore storico e scientifico per gli archeologi e la Sovrintendenza. Tra questi sono state riportate alla luce le necropoli, ricchissime di reperti di epoca romana, rinvenute vicino alla Basilica di Sant’Ambrogio, una delle chiese più antiche di Milano.