L’opera e la tecnica: Airport Line di Perth, Australia
Lungo gli 8,5 chilometri della nuova Airport Line di Perth si trovano le tre stazioni Redcliffe, Airport Central e High Wycombe. La realizzazione dell’intera linea, che prevede un tunnel a doppia canna e le tre nuove fermate, è stata affidata nell'aprile 2016 a un consorzio guidato da Salini Impregilo, oggi Webuild, con la partecipazione di NRW Pty Ltd e con il coinvolgimento di una filiera di oltre 1.200 imprese.
Per le operazioni di scavo dei tunnel, cominciate nel luglio 2017, sono state appositamente progettate due TBM, del diametro di oltre 7 metri, di tipologia Variable Density, a cui si ricorre in condizioni del fronte di scavo instabile, caratterizzate dalla presenza di ambienti di lavoro pressurizzati. La realizzazione dell’opera è stata infatti contraddistinta da un contesto sfidante sia per le condizioni idrogeologiche del sottosuolo sia per il tracciato che corre al di sotto delle piste dell’aeroporto, di linee ferroviarie in funzione e dell’alveo del fiume Swan, punto in cui si è dovuta raggiungere una profondità di scavo di 26 metri.
L’intera linea è stata progettata e realizzata con elevatissimi standard di sostenibilità per le tecnologie, i materiali e i modelli costruttivi adottati. Data la scarsità di risorse idriche del luogo, le due TBM hanno lavorato utilizzando impianti dotati di speciali filtri in grado di rimettere l’acqua in circolo dopo uno specifico trattamento. A fine lavori il risparmio di acqua è stato calcolato in 2.740 megalitri, l’equivalente di più di 1.000 piscine olimpiche.
Particolare attenzione è stata posta sui materiali. Il calcestruzzo è stato realizzato con una speciale miscela di cemento, composta al 65% di materiali alternativi riciclati, che ha permesso una notevole riduzione di cemento (oltre 350 kg per ogni metro cubo di calcestruzzo) e un conseguente risparmio di emissioni nocive all’ambiente di quasi 22.000 tonnellate di CO2.
Anche per le lastre di supporto alle rotaie si è ricorsi a un cemento armato speciale, composto da microfibre sintetiche in sostituzione dell’acciaio, che ne hanno determinato una riduzione complessiva di quasi 7 milioni di kg, con un ulteriore risparmio di emissioni nocive di oltre 13.000 tonnellate di CO2. Altro aspetto fondamentale è stato lo studio dell’alimentazione energetica delle stazioni. Si è provveduto all’installazione sul tetto della stazione di High Wycombe di un impianto solare composto da 626 pannelli solari in grado, nel periodo estivo, di sostenere il fabbisogno energetico di tutte e tre le stazioni della linea.