L’altra Roma
La Capitale è una delle città più belle e amate al mondo e ce n’è davvero per tutti i gusti: arte, architettura, natura, cinema e molto altro. Noi abbiamo provato a creare un itinerario alternativo che potete trovare proprio nel percorso della Linea C. Perché c’è anche una parte della città meno conosciuta, meno battuta. Possiamo dire che esiste “un’altra Roma”.

Torre Gaia: un’altra arte
Sono tantissimi i murales che colorano la Capitale e noi ne segnaliamo tre facilmente raggiungibili dalla fermata Torre Gaia, a Largo Ferruccio Mengaroni: sono degli artisti Mosa One, Solo e Diamond.
Mosa One ci mostra un messaggio di speranza, con un bambino che viene da un mondo grigio intento a scavalcare una parete, verso un mondo pieno di colori. Solo richiama invece Jeeg Robot, manga giapponese che ha segnato intere generazioni: «L’opera - dice l’autore - è un omaggio al film “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti che ha girato alcune scene nel quartiere».
Molto intenso e forte quello di Diamond, una denuncia contro la violenza che mostra una donna minacciata.

Alessandrino: un’altra architettura
Con una passeggiata dalla fermata Alessandrino si arriva velocemente alla Chiesa del Giubileo, chiamata così proprio perché costruita in occasione del Giubileo del 2000. A progettarla è stato l’archistar Richard Meier ed è considerato un capolavoro di architettura contemporanea.
È una costruzione totalmente bianca, composta da tre vele, e la navata è stata pensata come una grande barca.

Malatesta: un’altra natura
Vicino alla fermata Malatesta potrete invece visitare il Lago Ex-Snia, un luogo nato “per errore” (per fortuna). Dove oggi sorge questo laghetto artificiale c’era una fabbrica e una volta chiusa venne abbattuta per lasciare posto a un parcheggio multipiano. Durante i lavori venne intercettata una falda acquifera che nel giro di poco allagò una buona parte del terreno. Oggi è nato un parco intorno al lago, che offre una sorta di cortocircuito visivo molto affascinate tra lo specchio d’acqua e alcuni scheletri in cemento, oltre a molte specie di uccelli che lo abitano.

Azzurro Scipioni: un altro cinema
Con la Linea C sarà possibile anche un interscambio con la fermata Ottaviano della Linea A, che si trova praticamente allo stesso incrocio da attraversare per arrivare all’Azzurro Scipioni, il cinema d’Essai più bello di Roma. Ha solo due sale e lì si possono vedere i capolavori della storia del cinema: Il suo fondatore, il regista e poeta Silvano Agosti una volta disse: «Ho fatto un sogno in cui il grande Charlie Chaplin mi rimproverava perché il cinema non lontano da casa mia era chiuso. È nato così l’Azzurro Scipioni».