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La spina dorsale della Terra

Vale la pena ripercorrere alcuni passaggi di grandi scrittori che raccontano il passo del Sempione. Come abbiamo detto sono stati moltissimi e noi vorremmo darvi qualche assaggio.

Erano le dieci della sera quando arrivammo a Domodossola, ai piedi del passo del Sempione; ma siccome la luna splendeva luminosa, e non c’ era neppure una nuvola nel cielo stellato, non era tempo di andare a letto, o di andare in qualsiasi altro luogo, se non avanti. Perciò ci procurammo una piccola vettura e, dopo qualche momento d’ indugio, cominciammo la salita. Eravamo verso la fine di novembre, e, siccome la neve era alta quattro o cinque piedi sulla strada battuta della cima (in altri punti la neve fresca ammassata dal vento era di già assai più alta), l’aria fredda mordeva la carne. Ma la serenità della notte e la stupenda bellezza della strada, con le ombre impenetrabili e l’oscurità profonda, con l’improvvise voltate, dopo le quali si passava subitamente nei tratti rischiarati dalla luna, e l’incessante scroscio dell’acqua cadente, resero ad ogni passo il viaggio sempre più meraviglioso. Lasciandoci dietro ben presto i tranquilli villaggi italiani, addormentati nel chiarore lunare, la strada cominciò a svolgersi tortuosa fra masse nere di alberi e, dopo un po’ di cammino, emerse in una zona più spoglia e assai ripida e faticosa, sulla quale la luna risplendeva alta e lucente. A poco a poco il frastuono delle acque divenne più forte, e la stupenda strada, dopo aver traversato il torrente su di un ponte, penetrò fra due muri massicci di rocce perpendicolari, i quali ci tolsero interamente la luce della luna e ci lasciaron solo la vista di alcune stelle, che brillavano sulla stretta lista di cielo al di sopra di noi. Poi perdemmo anche queste, nella profonda oscurità di una caverna della roccia…”
Charles Dickens

Era come viaggiare attraverso la spina dorsale della terra”.
Hans Christian Andersen

Questa strada, che rivaleggia con quelle di Tiberio Nerone, di Giulio Cesare e di Domiziano, alla quale hanno lavorato tutti i giorni per tre anni tremila operai (...)Tocca ai compilatori di itinerari e non a noi precisare quanti ponti si passano, quante gallerie si attraversano, quanti acquedotti si scavalcano. Noi preferiamo rinunciarvi, tanto più che nessuna descrizione è in grado di dare un'idea dello spettacolo che s'incontra a ogni passo, dei contrasti e delle armonie che formano tra loro le valli del Ganter e del Saltina, dei salti delle cascate che si riflettono sugli specchi dei ghiacci
Alexandre Duma

 

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Il Passo del Sempione - Disegno di H.C. Andersen dal suo romanzo "L'improvvisatore" - 1835