L'opera e la tecnica: Linea ferroviaria AV/AC Torino-Milano, Italia
I lavori della linea ferroviaria ad alta velocità e alta capacità Torino-Milano sono stati divisi in due tratte: Torino-Novara e Novara-Milano.
I tempi strettissimi di realizzazione previsti, inferiori ai 94 mesi, hanno comportato un impegno straordinario sotto il profilo tecnico.
Prima di tutto si è proceduto alla costruzione della base, con uno strato finale di conglomerato bituminoso con spessore di 12 centimetri come elemento di finitura della sede ferroviaria. Quindi si è provveduto alla costruzione dei blocchi di fondazione e alla posa della palificazione di sostegno della linea di contatto per la trazione elettrica.
Successivamente sono state predisposte le canalizzazioni in calcestruzzo a due vani su entrambi i lati della sede ferroviaria, necessari per contenere i cavi per il funzionamento della linea, tra cui l’importantissimo cavo a fibre ottiche che fornisce le informazioni ai treni in transito sulla linea. Le informazioni partono dalla centrale di Settimo Torinese e sono irradiate tramite antenne radio poste ogni 5 km, rispettando i requisiti previsti dalle normative europee di sicurezza denominate ERTMS (European Rail Trafic Management System).
Realizzata la base si è passati al processo di armamento ferroviario attraverso due cantieri mobili partiti dagli estremi della linea, entrambi capaci di posare 1.200 metri di binario al giorno con due metodi differenti. Il primo, che consente la costruzione in contemporanea di entrambi i binari, prevede la posa di un binario provvisorio di servizio su cui si muovono i macchinari e i treni cantieri per la realizzazione del binario vero e proprio: le sestine, ovvero sei carri pianali uniti tra loro, hanno trasportato 3.900 metri di rotaie; da un altro carro sono state prelevate le traverse in calcestruzzo armato precompresso e posate sul manto di pietrisco con un passo di 60 cm.
Poi, con l’utilizzo di una macchina posatrice, sono state posizionate con precisione le rotaie saldate tra loro con una saldatrice a scintillo e fissate con un fermaglio elastico alle traverse con una macchina incavigliatrice. Con treni tramoggia è stato posato ulteriore strato di pietrisco per assestare l’intero sistema traversa-rotaia.
Il secondo metodo, che consente la costruzione di un binario alla volta, è stato utilizzato per la tratta con il congiungimento alla vecchia linea ferroviaria. In questo caso è stato adottato un treno di posa, insieme ad altri carri per il trasporto dei materiali, e una macchina speciale su cingoli gommati capace di prelevare e collocare, con un sofisticato sistema topografico a coordinate GPS, fino a 120 traverse alla volta e le rotaie di lunghezza corrispondente, così da creare una vera e propria catena di montaggio meccanicizzata.
Realizzata l’intera linea, si è passati all’attrezzaggio tecnologico degli impianti per consentire la circolazione dei treni, con la formazione della linea elettrica di contatto per il movimento dei treni, fissando ai pali le strutture, dette mensole, che sorreggono la catenaria, formata da una fune portante e dal filo di contatto su cui scivola il pantografo del treno.
Nella realizzazione dei lavori è stata effettuata un'importante riqualificazione ambientale nel territorio attraversato dalla linea ferroviaria. Sono stati bonificati più di 20 siti inquinati e sono state riportate alle condizioni originarie circa 30 aree di rifiuti abbandonati. Inoltre, è stato implementato uno specifico piano di monitoraggio post-operam dei siti inquinati.