L’Unesco fa poker in Tajikistan
5mila anni di storia, una capitale, Dushanbe, che tradotto significa Lunedì, una montagna di sale, il Sarikol, un lago intitolato ad Alessandro Magno e la seconda strada più alta del mondo con passaggi che sfiorano i 4.700 metri, stretta fra cime che superano i 7mila metri. È il Tajikistan, per lungo tempo al centro della Via della Seta, crocevia e luogo di confine di potenti imperi, dai Parti al Regno sasanide al Califfato mussulmano, è stato parte dell’Unione Sovietica e poi repubblica indipendente dal 1991. Con un territorio montuoso al 90% e circa mille fiumi, la maggior parte dei quali scorre da est verso il bacino del Lago di Aral, vanta quattro siti Unesco: il Sito proto-urbano di Sarazm; il Parco nazionale tagiko nelle montagne dei Pamir; il corridoio Zarafshan-Karakum della Via della Seta; le Foreste di tugai della Riserva naturale di Tigrovaya Balka.