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L'opera e la tecnica: Progetto idroelettrico Snowy 2.0, Australia

Snowy 2.0 viene definito tecnicamente un “pumped storage scheme”: due invasi di acqua posti ad altezze differenti, in mezzo ai quali si trova la stazione di pompaggio che permette alla centrale elettrica di riciclare l’acqua utilizzata per far muovere le sue turbine. L’acqua presente nell’invaso superiore passa attraverso la stazione facendo muovere le turbine che generano elettricità prima di finire nel bacino inferiore. A questo punto l’acqua viene pompata di nuovo nel bacino superiore per ricominciare il processo.

I lavori, affidati a una Joint venture guidata dal Gruppo Webuild e iniziati nel 2019, consistono nel collegare le dighe esistenti di Tantangara (invaso superiore) e Talbingo (invaso inferiore), distanti 29 km, attraverso lo scavo di una serie di gallerie.

Il progetto prevede la costruzione di una centrale elettrica sotterranea, con una stazione idroelettrica dotata di un sistema di pompaggio situato a circa un chilometro in sotterraneo, le strade di accesso e le altre infrastrutture necessarie, tra cui un impianto di prefabbricazione a Cooma e un complesso per produrre segmenti di calcestruzzo per la realizzazione dei tunnel.

Per le attività di scavo si utilizzano tre frese meccaniche TBM (Tunnel Boring-Machine) progettate appositamente per Snowy 2.0; una di queste è tra le prime al mondo in grado di scavare su un range di pendenze variabili molto sfidanti e su angoli molto ripidi, con una discesa fino al 9% (cinque gradi) e una salita fino al 47% (25 gradi).

La prima TBM è stata messa in servizio a marzo 2021, dopo essere trasporta da Port Kembla e assemblata in loco. Chiamata “Lady Eileen Hudson” e con un diametro di 11 metri, la TBM ha il compito di scavare il tunnel di accesso principale di 2,6 km fino alla power-station. La TBM verrà quindi smontata e rimontata al portale Talbingo dove scaverà il tunnel tailrace.